132 Novi schizzi dall’ Adria lene, cosi come sull’Adria a Rovigno ed a Ragusa, i due porti fra cui s’insinuava la città, erano collegati da canali. *) Rovigno, già popolata nel sesto secolo, accrebbe di non poco il numero dei suoi abitanti nel secolo ottavo, quando v’ immigrarono i fuggiaschi incalzati dagli Slavi e dai Saraceni, nonché quando vi si ricoverarono gli abitanti della vicina Cissa, sprofondatasi nel mare. L’isola di Cissa, colla città omonima, doveva trovarsi nelle vicinanze di Rovigno, come ne fanno fede gli atti ecclesiastici d’Aquileia del 579 e del 679 nei quali si parla di due vescovi suoi. Più tardi non si fa cenno nè di Cissa, nè dei suoi vescovi ; essa scompare dalla carta geografica obliata come la nave inghiottita nelle immensità dell’O-ceano. La ricerca di Cissa fu occasionale, come vedremo tosto. Poco distante da Rovigno è l'isola di S. Giovanni su cui s’erge un faro. A mezzogiorno di quest’ isola si trova una località da cui le reti da pesca, estratte sempre con difficoltà, perchè s’impigliano in muri inabissati, contengono spesso qualche cosa strappata, estranea al fondo del mare. Questa circostanza già da lungo tempo conosciuta dai pescatori, combinata al ricordo oscuro, secondo il quale l’antica Rovigno dovrebbe essersi trovata sull’ isola di S. Andrea, condusse alla determinazione approssimativa dell’ubicazione di Cissa, ed ecco come : nel 1890 batteva il mare fra Grado e Pola il contrammiraglio Hinke col-l’obbiettivo di studiare la geologia delle coste ; or bene, il 13 gennaio per impulso del capitano di porto e del contrammiraglio stesso si esplorò il luogo indicato dai pescatori, mediante un palombaro. I risultati dell’esplorazione furono riferiti dal D.r Vincenzo Hilber all’ i. r. Accademia delle scienze e pubblicati negli atti della Società 1) Von den ägäischen Insela. Köln. Ztg. 18 sett. 1898.