40 Novi schizzi dall’ Adria tare ad esso dedicato scorre una fontanella miracolosa, ribelle anche alle più ostinate siccità estive. A tal vista chi non pensa alle sacre sorgenti dei Druidi, dai Celti tanto venerate, chi non intuisce che nell’ Istria tanto povera d’acqua il culto delle acque deve esser stato profondo, e chi non proverà sorpresa, se la fontanella ha per protettore un santo, quando pensi che in Trancia il Ci'istia-nesimo edificava i suoi monasteri accanto alle sorgenti druidiche ? Forse i bronzi trovati dal Prof. Moser in questa grotta sono i doni votivi degli antichi triestini peregrinanti due millenni fa al sacro fonte, come oggigiorno i pietosi di Trieste sogliono fare. Com’ è noto in molti paesi la diffusione del Cristianesimo si compi col sostituire al culto antico un nome novo e sacerdoti novi, com’ è pur noto che la maggior parte delle attuali cerimonie ecclesiastiche celano i riti religiosi degli antichi pagani. Il paganesimo poi, senza punto celarsi, durò per lungo tempo accanto alla dottrina di Cristo, e di ciò fra 1’ altre prove abbiamo un passo nella « Storia del Friuli austriaco » dello Czornig, secondo il quale 1’ ultimo albero sacro e 1’ ultima fonte sacra in Caporetto, furono distrutti appena nel 1331 dall’ inquisitore di Cividale. Trieste, nel cui circondario si trovavano sedici castel-lieri, fu senza dubbio città ragguardevole ancora prima della dominazione romana, poiché altrimenti i Romani non avrebbero avuto motivo d’equipararla a Pola e di presidiarla militarmente come questa, trovandosi in un luogo privo di porto sicuro. Spingendosi per l’interno della provincia in sulla strada traversata dalla ferrovia. Trieste-Carpelliano (Erpellie) s’ entra nella valle pittoresca della Rosandria. Qui, presso Cattinara, furono trovati frammenti di pentole e utensili di coma cervine ; presso Bres-sega (Zabresec) un doppio vallo di pietra e « ruderi d’un edificio a foggia di torre », ritenuto dal Moser per uno sbarra-