74 Novi schizzi dall’Adria delle parti più ubertose del paese. Innumerevoli terrazze di natura arenacea salgono a gradinate fino alle sommità dei poggi, e con essa s’arrampicano le viti rigogliose, appoggiate a pergolati od a spalliere di canne simili al bambù; nel piano, il verde delle canne s’alterna con quello del grano turco. In primavera i corimbi dei mandorli e dei peschi rapiscono il viaggiatore ; in autunno, il rosso infocato delle piantagioni di pomodoro si confonde coi colori decisi dei pampini languidi. La corona di colli specchian-ti'si nel mare è tempestata di case e di ville signorili di estate dei bei tempi andati, addossate a giardini inselvatichiti e adorne di statue mutilate. Il cimitero, all’ombra cupa dei cipressi nereggianti, aumenta il soffio elegiaco che spira da tutto il paesaggio. Più ridente ,e più pingue è la terra dal lato di settentrione, intorno a S. Nicolò di Oltra, ove una volta i Settori veneziani, partito il loro predecessore, s’accingevano a fare il solenne ingresso in •città ; ove ora accanto alle limpide acque d’ un bagno di spiaggia moderno, si può gustare il celebre vino genuino di Monte Moro.