Porto Bose 95 chie malattie, vi piantarono da soli già da parecchi anni un proprio stabilimento balneare. Come scrive il Goracucchi nel suo libro pubblicata nel 1863 « L’Adria e le sue coste » le prime iniziative di questa impresa risalgono al 1857. In quel tempo il direttore s’occupava principalmente dell’estrazione del sale amaro e del sale di Glauber dall’acqua madre, nonché della spedizione di « estratto d’acqua marina » usato a preparare bagni di mare artificiali. L’estrazione dei due sali è ancora adesso un ramo industriale dello stabilimento. La maggior parte di questi prodotti chimici va in Italia, ove se ne prepara un’acqua minerale « naturale », fatta accettare con certo favore mediante il lenocinio di belle etichette. Lo stabilimento di Porto Rose comprende due bagni, quello di spiaggia e quello d’acqua madre ; forniscona l'acqua madre le vicine saline. L’acqua madre s’impiega a combattere i reumatismi, la gotta ed altre affezioni articolari croniche, le infiammazioni croniche, le osteiti e le conseguenze dei loro traumi, le malattie croniche della pelle, ecc. In virtù del sua grande potere assorbente l’acqua madre fa sparire di spesso in breve tempo gli essudati ribelli a qualsiasi specie di cura anche prolungata. Già in aprile il bagno di spiaggia tocca i 15° R, di estate i 24°. La salinità dell’acqua è assai grande. Il fonda sabbioso entra in mare con lieve pendenza, in guisa che anche i bambini possono avventurarsi senza pericolo. In mezzo ad un vasto giardino folto di piante sempreverdi sta la casa di cura, aperta tutto 1’ anno. Essa comprende settanta camere comode, ben arredate e fornite di stufa, una grande veranda all’aria libera rivestita di piante rampicanti, non lungi dalla quale sono anche piazzali da giuoco per fanciulli. Un largo pontile d’approdo, lungo più di cento passi,