La Valle del Quieto 113 A nordest, sulla via di Pirano e distante quattro chilometri da Portole è Sterna, dal 1356 fino al 1358 sede di •quel Capitanato veneto di qua dal Quieto, che più tardi fu unito a quello di S. Lorenzo di Raspo. Della selva della Valle del Quieto toccai nel I volume t(pag. 52 e seguenti). Al presente essa si estende nel territorio di dodici comunità catastali, e misura 1300 ettari -circa. In Valle del Quieto rare volte cade la neve, invece la nebbia invernale v’ è sì continua e densa che vista dal colle di Montona ti sembra un lago. Nella valle, sempre tumida d’acqua, lussureggiante di querce, d’olmi e di frassini, non meno di quaranta rivi riversano l’acqua piovana -giù dai circostanti clivi. La quercia vi matura, a cent’ anni raggiungendo il diametro di settantacinque centimetri. I rivi e le piene inalzando di continuo il piano melmoso seppelliscono sempre più il pedale degli alberi e così le querce soffrono di secchereccio nelle vette. Per togliere questo inconveniente i Veneziani fecero scavare una rete di fossi e di canali, ma gli Austriaci, venuti in possesso della selva, in seguito alla pace di Campoformio, lasciarono interrare i canali in guisa che non meno di 26000 fusti andarono a male ; appena allora Vienna capì la necessità di riprendere la fognatura e continuarla. In questi ultimi tempi la rendita annua media della selva di Montona fu di 1206 m.3 di legname da costruzione e 1279 m.2 di legna da fuoco. l) Capoluogo della valle è la superba Montona 2). Il Gre-gorovius peregrinando per l’Italia ebbe a notare, essere -cosa rara trovare una cittaduzza modesta senza il suo archeologo locale e la sua storia locale stampata. Questo •-sentimento per la storia locale deriva da un passato grande 1) Schindler. Die Forste der Staats-uml Fondsgüter. 2) Stradner. Rund um die Adria. Pag. 68. 8