138 Novi schizzi dall’ Adria tasse il diritto di proprietà a favore del dissodante4). Lo statuto di Trieste del 1424 contiene delle disposizioni circa l’assegnamento dei boschi comunali da dissodarsi. Del resto i dissodamenti continuano anche oggigiorno. In vero, il prof. Calegari -) deplora che nell’ isola di Revera, dinanzi al seno di Fontane (fra Parenzo ed Orsera), abbiano rasato il bosco per tentare un’ altra coltivazione. L’ esperimento falli e adesso l’isola è coperta di prunaie di sterpaglie e di cardi. La coltivazione esauriente esercitata dagli abitanti delle coste non ebbe però sullo sboscamento un influsso tanto funesto quanto l’incuria spensierata ed il brutale egoismo dei branchi di que’pastori, che avevano occupato l’altipiano. Troppo tardi si venne a conoscere il danno incommensurabile recato da codesti intrusi, danno che ancora al presente si manifesta ad evidenza nel peggioramento delle condizioni climatiche ed agricole, lungo tutta costa. Questi pastori rivolsero gli attacchi sul fianco delle selve sino allora rimasto intatto. In quei tempi, nè la martellina del bollatore dell’Arsenale, nè la scure del taglialegna potevano giungere in quelle vergini selve dell’ altipiano tanto appartate dalla -costa, selve che certo si sarebbero conservate fino ai nostri giorni intatte come i boschi dei Confini militari, opponendosi all’ essicazione delle fonti e moderando le bufere, se -colassù non si fossero piantate delle genti ancora adesso seminomadi, ospiti mezzo selvaggi, che, sulla zona litorale, oggidì con tanta enfasi proclamata « suolo slavo », stamparono le uniche orme di loro civiltà col mettere a fuoco le essenze delle foreste. Non vogliamo con ciò asserire che gli incendi delle selve siano una specialità dei pastori slavi, ben sapendo 1) Eug. Pavani. Del Carso e delle sue selve. 2) Prof. Matteo Calegari. Flora di Parenzo.