106 Novi schizzi dall’ Adria fregia del leone alato acuito nel marmo ; gli elementi architettonici della parte alta della città ricordano la città della Laguna ; però lo scultore ci pone un enigma da -sciogliere, quando miriamo uno stemma con ricche e graziose ornamentazioni del rinascimento accoppiate a figure troppo goffe e troppo sciatte. Forse il dotto padovano Filippo Tomasini, morto nel 16B4 a Cittanova ci aiuterà a sciogliere l’enigma. Dei suoi contemporanei dell’ Istria scrive : « La gente bassa è più atta alle fatiche che alle -cose dell’ ingegno.... Nella provincia pochi sono i falegnami, muratori e fabbri, non alcun pittore, nè chi sappia accomodare gli orologi, ovvero qualche ingegnoso artefice». Per quanto questo quadro poco consolante della cultura istriana non corrispondesse alle condizioni reali di tutti i luoghi e di tutti i tempi dell’ Istria, tuttavia nel nostro caso è verisimile che Buie abbia avuto proprio quello scalpellino che era in grado di scolpire un ornamento — forse col modello davanti — ma che però mancava della capacità artistica d’eseguire una figura. Invece, in una nicchia sopra la porta della cappella di S. Giovanni, sotto un arco di pietra di stile pesante e rozzo si trova un busto di donna (Madonna ?) che forse in origine rappresentava qualche deità del paganesimo, o qualche avvenente romana. L’ospitalità di cui le fu larga la chiesa cristiana lo salvò dagli insulti dei Barbari. I mercati di Buie sono importanti per tutto il territorio compreso fra il Risàno ed il Quieto. In una piazza grande, ornata d’alberi, così come a Pisino, nei giorni di fiera è vivissimo il commercio dei prodotti greggi e di tutto quanto spetta all’economia rurale. Mi trovava a Buie nel tempo della vendemmia. Le viti erano stracariche di grappoli, le strade rigurgitavano di carri tirati da asinelli ansimanti a muovere il peso dei tini ricolmi. Dinanzi a quasi tutte le case si pigiava l’uva.