54 Novi schizzi dall’ Adria si trovarono reliquie preistoriche. Valle, ancora circondata da torri e da mura medievali, quantunque distanti nove chilometri dalla costa, è visibile a gran distanza dal mare. Ai tempi di re Epulo le colline circostanti di questa borgata erano tutte abitate e cosi si dica di tutta la regione collinesca fra Valle e Rovigno, poiché densa di castellieri, come densi sono i tumuli in cui i cadaveri si trovarono disposti coccoloni e rivolti colla fronte a settentrione. Eccezion fatta da una spirale d’oro e da una fibula La Tène, gli oggetti annessi sono per lo più poveri e le urne rozze. Prima di toccare dell’Istria meridionale, volgiamo in su per la valle paludosa del fiume Draga sboccante nel canale di Leme, ossia entriamo nel territorio dell’ antica Contea di Pisino (Mitterburg), seguendo le tracce delle reliquie preistoriche celto-illiriche. Giungiamo a Vermo (Beni), ove nella chiesetta della Beata Vergine delle lastre, ci allegrano due pitture tedesche del secolo decimoquinto. L’ima rappresenta l’adorazione dei Magi, l’altra una danza macabra. A Vermo gli antichi Istriani lasciarono all’archeologo un materiale prezioso ed abbondante. Nel 1880 vi si trovò un orcio di forma speciale contenente ceneri di cadaveri cremati, un ago di ferro,- e nel 1882, entro al rivo che scorre alle falde del monte su cui sta il villaggio, una cista di bronzo decorata con figure, purtroppo andata in pezzi nel levarla. Il D.r Marchesetti la dice di lavoro perfetto, essendo gli ornamenti e le proporzioni d’una esattezza quale soltanto si riscontra in quelle di Hallstatt. Ma la grande scoperta di Vermo data dal 1834. Vi si diseppellirono 130 urne cinerarie, fibule, armille, anelli, spilli, cintole, perle di vetro e di ambra, tutti dell’ epoca del ferro. In quanto al castelliere su cui s’ aderge la Vermo medievale, l’Amoroso opina che sia stato formato di tre valli concentrici; nelle reliquie di Vermo l’Hochstetter