CAPODISTRIA isseminate lungo la spiaggia orientale dell’ Adria, avvolte in vesti splendide, ma scolorite, le città •iw^'istriane sono là come tante matrone ; danzano nella loro mente i ricordi della gioventù trascorsa ai tempi d’Omero, della loro grandezza, del loro splendore ; il loro pensiero ricorre a quei giorni remoti in cui, impavide romane, difesero onore e libertà contro gli assalti dei Goti, dei Bizantini, dei Saraceni, dei Longobardi, dei Croati e. dei Magiari. Quando Venezia le assimila con 1’annessione, la loro esistenza non è più che una pallida luce riflessa della Dominante e la loro storia finisce. Oggidì Venezia si gode in pace le rendite magre del suo grande passato, e le sue antiche sorelle della costa istriana, in mezzo ad aspri frangenti, sono invece impegnate a difendere il loro onore, il loro carattere, contro un novo assalto degli Slavi. Vinceranno il cimento ? Già qualche valida rocca è caduta nelle mani del nemico, e giù in Dalmazia, soltanto Zara resiste. La nobildonna del delta del Risano è finora uscita illesa dalle ingiurie dei tempi novi, e la tranquillità gioconda della vecchiaia le rasserena la fronte. Quando il piroscafo gira su Punta grossa, in fondo ad un seno di mare la matrona-, assisa sulla sua isola, ci appare son-necchiante in mezzo alla verzura. Le onde tenui agitantisi