Pola e Nesazio 140 sazio. Non è nè Pompei, nè Salona ; le sue reliquie si celano ancora nella terra, e forse quelle che rivedranno il sole eluderanno l’aspettàzione. Per ora gli scavi hanno per obbiettivo di stabilire la situazione e l’area della vetusta città. Il carattere preistorico spicca già da lontano, poiché il cucuzzólo su cui giace Nesazio, avendo la forma piatta in causa della cinta, ci annunzia il castelliere perfetto. V’ è però una differenza : finora gli altri castellieri dell’ Istria non ci diedero se non pattume nero misto a cocci, questo invece ad ogni mossa di vanga ci fa trepidare dinanzi agli avanzi di costruzioni in pietra. Qui vedi un canale in muratura smaltato in cemento, là un’ iinà-gine a rilievo spettante ad un tempio, piante d’edifici e pavimenti a musaico. La relazione del D.r Bernardo Schiavuzzi, fatta nel decimoterzo congresso della Società storica istriana l), fra le altre cose ci apprende, che furono messi in luce venticinque tombe d’una necropoli preromana in parte ricche di messe preistorica, come bronzi, vasi apuli e greci di forma varia, più di cento vasi d’argilla, tre spade, tren-tadue recipienti di bronzo, cinque ciste di bronzo, nove conche emisferiche di bronzo, e — ciò che destò il mas“ simo interesse — una quantità di sculture preromane. Questi oggetti si depositarono in parte in un locale provvisorio ad Altura, parte si trasportarono a Pola. Il prof. D.r Piero Sticotii ascrive le diverse reliquie scoperte a Nesazio a quattro differenti epoche : la più antica, detta da lui micenea, la preromana, la romana e quella del basso impero. A quest’ultima appartiene un’iscrizione, per la quale non è più dubbio circa l’ubicazione di Nesazio. Quasi velate dai cespugli si scorgono le serpentine (1) Atti e memorie della Soc. isti-, d’arch. e storia patria. 1901.