Preistoria dell’ Istria 31 nell’ isola di Corcyra penetrarono a poco a poco fino negli estremi lembi dell’Adriatico ; però i primi a piantare fattorie sulle coste italiche e quindi sulle istriane furono i Fenici ; persino nell’epoca dello splendore greco, come osserva il Beer nella sua storia del commercio, le relazioni commerciali dei paesi adriatici coi Fenici erano molto vivaci. Nella maggiore parte delle isole si trovavano mercanti fenici. Quando si voglia si può constatare che i Fenici sì avanzavano colle loro colonie di tappa in tappa, finche raggiunsero i punti più a settentrione dell’Adria, cioè finché toccarono le spiagge alle quali erano già arrivati i Carni, gli Ocrini ed altri Celti. Budua il punto più meridionale della Dalmazia, deve essere stata una colonia fenicia, Epidaurus (Ragusa vecchia) fu fondata da Laconi nel 689, Corcyra (Curzola) colonizzata dai Dori di Cnido asiatica ci conserva una lapide in cui sono scolpiti 140 nomi di persone greche. Lì isola Issa (Lissa) fu occupata dai Greci di Siracusa sotto la signoria di Dionisio il vecchio ; questi Greci fondarono poi colonie sulle coste di Meleda, di Lagosta, di Curzola e persino sulla terraferma come a Traù (Tragurium) ed a Stobrez (Epetium) presso Spalato. Oltre a ciò, a Meleda ed a Lagosta erano stanziati anche Fenici. L’ App endini, storiografo di Ragusa, parla d’ un epitaffio trovato nell’ isola di Lagosta. Issa città commerciale greca, in gran fiore anche sotto i Romani, batteva monete proprie di cui il decano di Lissa Don Apollonio Zanella possiede una preziosa collezione. D’un tanto splen-dorè si hanno testimoni negli avanzi di terme sontuose e nei ruderi d’un teatro capace di 3500 spettatori, ossia più di quanti ne contenga 1’ odierna città. L’isola di Lesina in cui, sia detto di volo, si raccolsero preziosi oggetti spelei dell’epoca della pietra, possedeva sotto il nome di Pharos una colonia commerciale