PORTO ROSE ino a pochi anni fa il movimento dei forestieri sulle-spiaggie adriatiche non era punto accentuato, fino a pochi anni fa quando si parlava di stagioni e di spiagge adriatiche era di prammatica la censura bisognava evitare l’inverno per la «-bora spaventevole », 1’ estate per il « calore insopportabile ». Siffatte imputazioni, di gusto apodittico, contro la riviera austriaca si mostrarono poi ingiustificate. Sgradevole ospite è la bora, è vero : quando le vette dei monti sono avviluppate nei nuvoloni bianchi, quando-su dalle valli salgono nere le nebbie, il navigante, messo all’ erta, cerca in fretta riparo in qualche porto, ben sapendo che il vento gelido si precipiterà senza indugi sul mare corrugandolo colle sue raffiche (reffoli) violente. Questo vento che scende con tanto precipizio è causato dai contrapposti climatici delle coste e dell’ hinterland, pronunciatissimi, quanto in nessun altro luogo d’Europa ; d’inverno, dura dai nove ai quindici giorni ; d’ estate, al massimo tre. Però non in ogni punto della costa e della, stessa intensità. Yi sono plaghe in cui prorompe dai varchi montani con tanta veemenza da renderle inabitabili ; vi sono insenature in cui non può cacciarsi, ed isole sopra le quali passa con l’ali fiaccate. Per convincersene basta dare un’ occhiata alla vegetazione : là ove la bora giunge, sia pur con passo moderato, le chiome degli olivi non riparate dai muri, sono reclinate verso il mare ; là ove.