96 Novi schizzi dall’ Adria s" interna nel mare ed alla sua estremità s’ allarga in un palco fornito di sedili molto ricercati in sulle ore della sera. L’acqua potabile di sorgente ( fontana ) è buona e sana. I bagni d’ acqua madre sono nella stessa Casa di cura, quelli di spiaggia, l’uno per i signori l’altro perle signore, vi stanno immediatamente davanti. L’orografia dei dintorni di Porto Rose si presta molto bene alle escursioni sia a piedi, sia in vettura, e la sua amenità può sodisfare persino i Tedeschi delle alpi usi a questo genere di terreni accidentati non molto dissimili da quelli dei loro paesi. L’escursione di Strugnano fu ricordata nel capitolo antecedente, quella per la Valle della Dragogna la descriverò nel prossimo. Fra le gite per mare merita la preferenza quella di Salvore. Approdati ci troviamo ben presto in mezzo a campi di cereali, a boschi di querce e d’ acacie, in vista di parecchie ville fra cui primeggia pel suo bell’aspetto la Villa Fabris. All’epoca romana a Salvore v’ era un luogo chiamato dall’Anonimo ravennate ora Silbio ora Silbonis, ma la storia non ne fa parola. Forse lo distrussero i Naren-tani. Nel 1878 si scopersero in parecchi luoghi tracce di edifici della tarda romanità. Fra Salvore e Sipar si trovò una casa romana piena di cadaveri del medioevo. In quest’ epoca le case abbandonate spesseggiavano, ed era uso seppellirvi i defunti. La disadorna chiesetta di Salvore gode l’ombra di due cipressi. In una delle sue pareti v’ è una lapide ricordante la battaglia di Salvore, combattuta fra le galere veneziane -e le apule di Federico Barbarossa, il figlio del quale, Ottone, vi rimase prigioniero. La lanterna di Salvore è la più bella e la più imponente di tutta la costa adriatica. Il suo fuoco intermittente è visibile in tutto il golfo di Trieste fin dentro le lagune di Grado.