Preistoria dell’Istria 49 storici, e più oltre, a Cittanova, fiorente nel medioevo e tuttora desolata dalla malaria ; la sua origine s’ ascrive ad una colonia di Colchi fondata al di là del Quieto. Il Quieto si muove per una valle alluvionale incuneata nell’interno della provincia, e trae origine dalla base dei Vena, muraglia di montagne che divide l’Istria petrea dalla felice. Il nome del fiume, come quello della montagna, si fa derivare dal celtico. Questa valle è una delle regioni più interessanti e più belle dell’ Istria e nel corso superiore del fiume s’ allarga nel bacino ampio ed ubertoso di Pinguente, cui il Quieto abbandona aprendosi il varco attraverso un passaggio angusto, la Porta di ferro, dopo la quale rupi grottesche, simili a quelle della Svizzera sassone, 1’ accompagnano via via, finché la selva di Montana l’avvolge nelle sue ombre. Lunghesso le sponde, sono qua e là disseminate le sedi degli antichi Istriani. Il suo corso inferiore, in antico seno di mare, impaludatosi ancor ■all’ epoca romana, fu preda della malaria, che sbandò gli abitanti. Rimontando la foce ci si presenta ben presto sulla -ponda destra il castelliere di S. Giorgio, all’epoca romana già px-oweduto di porto, più in là quello di Dionisio ; sulla sponda sinistra Torre ed il cucuzzolo del Monte Castellier alto 238 metri ; indi sui versanti della valle una pleiade di paeselli, il nome dei quali allude alla loro origine preistorica. Nominiamo soltanto Grisignana, Castagna, S. Giorgio, S. Pietro e Gomilla di Portole. Le mura medievali di Portole son piantate su d’ un castellare celtico. Presso questa borgata, su d’ un cucuzzolo a 404 metri, sta il castelliere di Cucùi esplorato dal D.r Benussi ; da esso si spazia su d’ un vasto panorama. Questo castelliere è di forma ovale ed a due trincee ; 1’ altura su cui s’ erge è collegata al monte mediante una cresta stretta. L’ asse maggiore dell’anello esterno misura 141 metri, il minore 102. 4