ATTRAVERSO L’ISTRIA ROSSA | Istria si distingue in bianca, in grigia ed in rossa. Bianco è il calcare della Carsia a nordest di Trieste fino al Quarnero ; grigio è il macigno, simile all’ arenaria dell’ Appennino, fra Salvore e Fianona; rosso, il mantello siderolitico, grosso periino sette metri, ricoprente i calcari del cretaceo nel mezzogiorno della penisola. Il terreno siderolitico, di colore rosso mattone, eccelle per vigneti e campi, il cui prodotto s’ assottiglia soltanto per la penuria d’ acqua ; la malaria ne rende inabitabili zone estese, talché in sul calare della sera, prima del tramonto, come nella Campagna romana, vedete il contadino rincasare con premura. Fino a vent’ anni fa chi avesse avuto il trasporto poetico per il romantico dei masnadieri non aveva da viaggiare fino negli Abbruzzi per farsi alleggerire ; v’ erano a sufficienza anche nell’ Istria dei « gentlemen», capaci all’occasione di prendersi questa cura. I lavoratori della ferrovia istriana n’ hanno intessuto la canzone, ma d’allora in poi la benemerita arma spazzò via tutti i predoni. La nostra gita cominciò a Fasana, amena borgatella di spiaggia, antico scalo navale di Dignano, dopo la costruzione della ferrovia sempre deserto. Quando il piroscafo passa dinanzi a Fasana rallenta la corsa per consegnare