44 Novi schizzi dall’Adria dominazione romana, s’ estende all’ ingiro di tutto il lembo settentrionale dell’ Adria. Ad Aquileia si venerava l’Iris egiziana, nonché il elio tutelare Èelis o Belenus, l’Apollo celtico a cui il sole largiva la facoltà risanatrice. Lo Zan-donati *) pone i templi di Beleño a Beligna, ossia là ove più tardi presero stanza i Benedettini, e sull’ isola di S. Pietro d’ Orio pure occupata da un monastero. Nella festa di queste divinità, celebrata ai 25 dicembre, si offrivano fiori, vino ed incenso. Sull’isola di Barbana di fronte al porto d’Aquileia, era un tempio dedicato a Diomedes figlio di Tydèus, eroe della guerra Troiana, ed un altro in cui si sacrificava a Nettuno, propiziandolo colle vestimenta dei naviganti affogati e con quadri votivi figuranti la vita marinara. Anche adesso nel santuario di Barbana s’appendono simili quadri ; anche adesso nel giorno più solenne i pellegrini v’ accorrono in folla. Ma il patrono più antico della Laguna è S. Pietro. Sull’ isola d’Orio, da tempo immemorabile il campanile della chiesa serve da segno d’ orientamento ai naviganti ; a Caorle, città lagunare scomparsa dal mondo, la cattedrale è sacrata a S. Pietro, e la sede vescovile più antica di Venezia è S. Pietro di Castello. Con ogni probabilità anche S. Pietro fu il successore d’ una divinità pagana a noi ignota, poiché anche la Laguna veneta era abitata fino da tempi remotissimi. Di codesti vetusti abitatori fanno fede le scoperte del Battaglini, direttore del Museo di Torcello, consistente in utensili di corno e di pietra, i quali come asserisce il Beltz, direttore del Museo di Schwe-rin, somigliano a quelli trovati nelle palafitte svizzere. Procedendo verso occidente c’ imbattiamo negli Euganei ed ecco il Monte Rua a cui Rhea, madre delle divinità frigie, diede il nome. Sulla sua vetta alta 404 metri s’ erge 1) Vincenzo Zandonij.iL Guida storica dell'antica Aquileia. 1S49.