126 Novi schizzi dall’ Adria le porte in viso i). Visinada, come Pirano, possiede urt cistemone costruito nel 1782 da Simeone Battistella. Per la selva di Montona discendiamo a passo lesto nella Yalle del Quieto, e traversato il fiume nei pressi dell’antico ponte, torniamo a salire sull’altipiano di Buie. La ferrovia passa presso Grisignana, borgata a 228 metri dal livello del mare e prospiciente sulle foci del Quietò. Della sua passata romanità parlano le iscrizioni, le monete ed i musaici trovati nel terreno, come pure i termini toponomastici dei dintorni ; la sua storia medievale è legata ai nomi di Ulrico di Gorizia e di Ulrico di Beifenberg ; nel 1358 quest’ ultimo vendette il castello ai Veneziani per 4000 ducati. Grisignana era cinta di mura robuste ; dinanzi alla porta principale ancora ben conservata s’estel-lono tre lodogni (Celtis australis) a cui s’attribuiscono duecent’ anni d’età ; lì appresso sta la Loggia, edificio antico, in cui si tenevano le sedute giudiziali, poiché Grisignana si reggeva per statuto proprio. Questo statuto si conserva nell’ archivio comunale, in un rogito del 15588). La ferrovia locale prosegue per Buie, Castelvenere, Porto Rose, Isola, Oapodistria, e Muggia, luoghi già noti al lettore. Nella solenne tranquillità della basilica eufrasiana il fischio della locomotiva risuona come voce d’altro mondo. Musaicisti romani vi lavorano intenti a ridonare alle pareti l’antico splendore bizantino, poiché Vienna, già circa, il 1880 andò intendendo come dopo l’incendio di S. Paolo a Roma, la basilica di Parenzo insieme co’ suoi musaici, col suo atrio, col suo battistero sia diventata senz’altro il più importante monumento, anzi l’unico, ancora esistente (1) Benussi Liturgia alava. Pag. 91. (2) Giovanni Vesnaver. Grisignana. Notizie storiche. Parenzo 1887.