ETNOGRAFIA DELL’ISTRIA a piccola penisola incuneata fra il golfo di Trieste ed il Quarnero procelloso conta non pochi monumenti, testimoni della cultura di tutte le epoche. Su tutte le porte delle città, sulle logge, sui palazzi municipali, è ancora scolpito in marmo il leone di S. Marco; Trieste, Muggia vecchia e Pola, coi loro edifici d’architettura longobarda e veterocristiana, offrono tìn prezioso materiale alla storia dell’ arte, ed all’ indagine storica la prova del loro benessere e del loro buon senso durati per tutto il medioevo ; le fondamenta della torre di S. Giusto a Trieste, ì templi di Marte e di Nettuno a Parenzo; il tempio d’Augusto, la Porta aurea e l’Anfiteatro a Pola, sono monumenti peregrini del fulgido splendore dei municipi romani. Però nell’ Istria i monumenti della civiltà umana risalgono ad epoche ben più remote. Centinaia di poggi, coronati ancora adesso dalle cinte murate dei « castellieri », zeppi di cocci e di pattume nero, ricordano la popolazione preistorica del paese. Adornamenti e utensili delle tombe dei Pizzughi e di Verino, per forma e per grazia simili a quelli d’Este, di Bologna e di Maria-Rast nella Stiria,