Novi schizzi dall’ Adria Più d’una vera pregevole delle 500 di Venezia è sparita, dacché la gente denarosa ha preso a raccogliere da tutte le parti del mondo oggetti artistici e cimeli per decorarsi palazzi e castelli. Non invano quelle si cercherebbero in qualche freddo castello del settentrione, umiliate all’officio di vaso da oleandri o di vasca pei pesci dorati. Pur tuttavia il materiale scampato a questa sorte avversa è ancora sufficiente, per farci ammirare la ricchezza delle forme prodotte in questo campo artistico in apparenza tanto angusto. Non soltanto a Venezia, ma anche in parecchie città di ben minore rilievo, si trovano di codeste opere d’arte, in cui la vera, passando per una lunga serie di fasi di sviluppo, ascende dal semplice capitello ravennate alle più eccelse fusioni in bronzo del cortile del Palazzo ducale. Inarrivabile per spunti ornamentali dovrebbe essere la vera di Murano, somigliante, colle sue colonne libere, colle figure in rilievo, per la ricchezza di fregi di gusto arabo-bizantino, ad un tempietto. Verso il lembo orientale della città, nel campiello di Figarola, Pirano possiede una cisterna antichissima. In questa solitaria piazzetta alita la poesia : le casupole circostanti, decrepite, mirano colle loro finestrucce vuote le portatrici d’acqua snelle e vivaci, strette attorno alla vera tutta fregiata di stemmi ; dietro una muraglia, vecchio riparo fi’un giardino, si rizzano con cipiglio alcuni cipressi, e su in alto, nello sfondo della sommità del colle, si distendono le mura proterve, tra i merli aguzzi delle quali splende l’azzurro cupo del firmamento, quasi filtrato per « orientai .zaffiro ». Il duomo eretto sulla spianata rocciosa, alta 36 metri dal livello del mare, è opera piuttosto recente, ma il battistero attiguo è del secolo nono. Secondo il Kandler, 1’ 1-stria ne possiede uno consimile a Rovigno ed è la chiesetta ottagona prossima al cisternone, nella quale esiste