Pola e Nesazio 147 l’acqua del fiume, mescolandosi con quella del mare, si trasformasse in inutile acqua salmastra, invece di lasciarla fluire per la valle, l’avessero condotta per un apposito canale lungo il pendio del monte o attraverso la città. In tal caso, il deviamento riusciva comodo agli assedianti ed a fatto compiuto fatale agli assediati. I primi scavi nel terreno di Yisazze risalgono al principio del 1880.'Come risulta dalla relazione del conservatore D.r Ferdinando Kenner alla Commissione centrale per la conservazione dei monumenti, le reliquie trovate furono abbastanza considerevoli. Oltre a diversi rottami d’edifici, venne in luce anche un’ara votiva della dea Eia, ossia, come si crede, d’una divinità locale dell’ Istria. Si pretende pure d’aver constatato che il materiale dei cocci ivi trovati sia migliore di quello sparso in tutto il resto deli’ Istria. Al presente gli scavi si proseguono per conto della Giunta provinciale istriana ed io ebbi l’occasione di visitarli, condotto dal sig. Natale Tommasi ingegnere di luogotenenza, architetto dalle vedute larghe ed archeolego abile e dotto. Era una magnifica mattina di primavera, quando da Pola i cavalli ci conducevano nell’ interno del paese. La strada attuale si volge ben presto ad ENE seguendo le tracce della romana. A destra vediamo il lembo più ameno di Pola moderna, l’ombroso bosco imperiale, tutto passeggi, tutto vita, il vero Prater della marina da guerra ; più in là, la stanzia Perio, dal seno della cui terra rossa s’ estrasse una quantità di pietre romane d’una basilica veterocristiana, testificanti due epoche importantissime della civiltà polese. Subito dopo segue un bosco ceduo tutto caratteristico, perchè s’alterna ora con vigneti ora con campi. Per parecchi giorni aveva piovuto: le foglie dei sempreverdi, non più imbrattate dalla polvere luccicavano ; i prati sfoggiavano un tappeto di fiori pri- 10 *