La Valle del Quieto 115 delle città istriane, fra i quali v’ erano pure i Decurioni di Montona. Dell’origine di Montona nulla ci dice la storia, nulla la leggenda. Per la sua posizione sulla vetta d’un monte è senza dubbio d’origine celtica, per le iscrizioni trovate nei suoi dintorni si sa ch’essa vide pure lo splendore romano. Questa piccola città comincia ad avere storia pròpria coll’assoggettamento ai -Franchi, però essa può andare superba di dovere unicamente alle proprie forze il suo splendore e la sua indipendenza municipale. Situata nel cuore della provincia e congiunta col mare soltanto per mèzzo d’un canale, Montona non ebbe nè sede vescovile che la potesse affascinare colle pompe bizantine, come Parenzo e Grado, nè possedette un porto che la arricchisse o le fruttasse alleanze tutelari. Essa faceva assegnamento sul reddito dei suoi vigneti, dei suoi oliveti e sull’utile della selva che ombreggiava tutto il Quieto e tutti gli affluenti, quella selva che ancora adesso con stupore di tutti li ombreggia. Montona però, almeno da quanto pare, non fu in grado di opporre ostinata resistenza ai feudatari infiltrati nell’ Istria interna. I documenti del secolo decimosecondo dànno per signora di Montona una certa Riccarda, l’erede della quale fu il conte Alberto "Wiselberg (Weichselburg). Questa famiglia, oriunda di Neustadl in Carniola, era una linea laterale dei salisburghesi conti di Plain. Soltanto a rilento e con arte diplomatica fine, Montona, approfittando delle contese incessanti insorte fra i feudatari, seppe riconquistare il diritto della propria amministrazione. Da principo usò l’accorgimento di scegliersi a podestà or l’uno, or 1’ altro dei potenti feudatari — il primo fu il conte Mainardo di Gorizia (1248) — però, già nel 1271 questa carica era coperta da uno della famiglia veneziana Michiel ; finalménte cinque anni di poi Montona,