168 Novi schizzi dall’ Adria di villaggio, fattosi incontro colle chiavi rugginose nella, mano, salutandoci in lingua italiana forbita. Visitammo-con lui la chiesa e seppimo così come essa fosse stata tre volte messa sotto la protezione d’ un santo differente : S.. Demetrio, S. Anna e finalmente S. Spiridione. Peroi ha. scuola popolare propria, in cui accanto al serbo s’insegna, anche l’italiano. Intuisce il pope, che con tanta istruzione, gli scolari non dovrebbero essere sì esercitati nel marinare la scuola, ma che importa, egli è impegnato ad educarli, tranquilli, onorati e laboriosi, insomma a tirar su gente-che non dia brighe ai tribunali. Eravamo già edotti di sì belle prerogative, e sentendocele ripetere premurosamente-dal pope ce ne congratulammo con lui. Egli parandosi con modestia, portò abilmente il discorso sulla moralità patriarcale del suo popolo sì ben conservata, quantunque, come-soggiungeva lui, gli usi e le costumanze vadano sempre più perdendo la loro caratteristica. Poi ci narrò dei suoi studi e della sua vita e così seppimo che prima di venire a Peroi era pope all’ergastolo-di Capodistria, che volentieri sarebbe entrato in servizio della parrocchia del suo paese natio, se la sua contentezza, non fosse stata amareggiata da molti dolori. Di quattordici bambini regalatigli dalla moglie, la morte gliene aveva rapito undici. Con piacere ci saremmo trattenuti più a lungo-con quest’ uomo tanto cordiale ed insinuante, ma il tempo stringeva, ed a mezzodì dovevamo essere a Dignano. Dignano è una gaia cittadella di spiccato carattere, meridionale italiano ; nella sua larga strada maestra s’ incontra il giovanotto slanciato, lesto, dalla chioma d’ ebano e ricciuta, col cappello calabrese in banda; s’incontra la ragazza dal profilo classico e dagli occhi scintillanti ; la donna con le raggere di spille piantate in un’ acconciatura speciale, coi cerchioni pendenti dagli orecchi. Sembra addirittura di trovarsi in un sobborgo di Roma o di Napoli.