48 Novi schizzi dall’ Adria Paschi vi pose in luce una tomba preistorica. Il sorriso di Castelvenere alla sottoposta spiaggia di Portorose pare ti voglia ricordare che il soave attributo di Venere era la rosa. Sulla sommità d’ un altipiano ondulato, fra il Quieto e la Dragogna, a guisa di vigile scolta « Spia dell’Istria» sta Buie, dal cui campanile in qualunque ora del giorno si spazia fino ad Aquileia ed a Caorle. Nella facciata senza intonaco della chiesa si veggono incastrati dei monconi di colonne e dei capitelli d’un tempio romano, come ne trovò il G-regorovius, nelle sue peregrinazioni per l’Italia, nei bastioni di Benevento. Anche a Buie le solennità ecclesiastiche sono infiltrate dallo spirito dell’ antico paganesimo. Nelle « Alpi Giulie » opera pubblicata dal Caprili nel 1895, si racconta che le rogazioni di Buie ricordano le feste primaverili dei Romani e parecchie particolarità delle processioni campestri descritte da Virgilio. A Buie, non molti anni fa, al ritorno della processione si gettavano dalle finestre grani cereali sui crociferi e sugli oranti, e si ornavano le croci di verdi spighe. Nel secondo giorno si gettavano invece grappoli d’ uva appassita e le croci si coronavano di pampini; nel terzo si lanciavano olive ed i processionanti portavano palme d’ olivo. Ecco dunque la festa di Cerere in veste cristiana. Ogni anno, come racconta un cronista, ai 20 maggio la gioventù di Buie, sulle groppe dei cavalli e collo stendardo di S. Servolo in testa, si recava al Monte della Cingarella a recider l’alloro per adornare la chiesa. A settentrione di Pirano v’ è 1’ antico santuario della Madonna di Strugnano, nel medioevo detto Astrugnano, nome cui Emilio Erauer vuol metter in relazione con un ipotetico culto di Istar. Staccandosi dalla penisola di Sal-vore, ricca di termini toponomastici indicanti stazioni preistoriche, ci portiamo ad Umago, città senza documenti