578 DELL* HISTORIA VENETA 1-668 pigliava il penfiero di portarli al mare, c pattarlo per veder le cofe, e punir i principali Miniitri. A forza di foldo haveva raccolto trenta mila Gianizzeri, egroifocorpo di altra militia, e voleva, che con dodici mila huomini Cataro fi tentaife, facendo per tal’imprefa preparar il cannone, & ifpianare le ftrade. Ma il Viiir dubitando, che con la diftrattione di forze fe gli diminuiifero le affiftenze , nè meno amando, che iuo cognato s’allontanaife, procurò divertirne il penfiero, confiderando, che l’efpugnatione di Candia tutti gli sforzi chiedeva, e che per trattenere divertiti nelle gelofìe i Venetiani, quattromila huomini altrove parevano fufficienti. Nel retto il Divano ipedì in Candia Celebì ad informar il Viiir così dell’arrivo del Mo-¿Ifhílu,. üno> chede’fuoi difeorfi, epropofte. Coftui fubito giunto in ntdatups* campo, havendo publicato tra le Milite, che portava fperanze di pace, ne fù dal Viiir feverameftife fgridato , affine, che con tali voci non s’illanguidiíTero gliifcimi all’hora più, che mai nell’oppugnatone infieriti. Non può appieno ridirfì , quant’ egli a tal’avvifo reftaffe agitato, per dubbio di elfer éfclufo dal maneggio, c che il Rè incollante, ò i Miniftri invidioii conchiudeilèro la pace, privandolo della gloria, dell’ acquilo, ò del merito del trattato. Riefpedì pertanto Celebì in diligenza , rapprefentando al Sultano la piazza a maggiore eftre-mità , di ciò , ch’ella fuííe veramente ridotta, e feongiurando- 10 per la fama del nome fuo , e per la Religión del Profeta, di non affentir a qualunque partito di accordo, ma ben guardarli ugualmente dall’arti degl’inimici, e dall* infidie de’ fuoi do-meilici, che forfè corrotti, gli fuggerirebbero indegni, e dan-noii configli. Lo fupplicò pertanto ci’ inviar a lui il Miniftro della República, promettendogli foprail fuo capo, che quando con pari arbitrio teneife in fuá mano i mezzi della guerra , e le faculta della pace, terminerebbe quanto prima 1’ una , e l’altra con honor dell’Imperio, e gloria de’Mufuimani. Più non vi volle, per indurr’il Rè a comandare, che il Molino fuife nel momento fteifo in Candia inviato, e lo fecondò il Caimecan per compiacer al Cognato, e per fottrar sè fteifo dal rifehio, che 11 Rè credendolo guadagnato da’Venetiani, col fuo fupplicio non vendicafse il fofpetto. Dunque nella mezza notte de* ventuno Decembre, mentre in alta quiete ripofava il Molino ,