84 Novi schizzi dall’ Adria sato politico più grande, Capodistria ha casati ben più distinti di Pirano, ma, fra tutte le città istriane, la patria del Tortini è senza dubbio la più originale, come quella che con maggiore fedeltà conserva il carattere medievale, tanto nell’ edilizia, quanto nell’ indole degli abitanti. Superbi della loro incorrotta origine istriano-romana, anche adesso i Piranesi, come al tempo del doge Pierazzo Gradenigo, sono bensì di sentimento pio, ma anche di dura cervice. E ben ne diedero la prova pochi anni fa quando il governo volle imporre loro le tabelle bilingui. Seguendo a piedi la nostra carrozzella, saliamo il colle sino dinanzi alle mura, poi, montati, ci interniamo di trotto nella campagna. Chi traversa 1’ Istria colla ferrovia di Fiume, od anche con quella istriana dello stato, non trovando che regioni inospiti, s’ imagina l’Istria come una « regione spaventevole », fatta in prevalenza di sassi e di Cici ; ma se una volta sola l’avesse a percorrere dalle coste di ponente, gettandosi nell’ interno vedrebbe pure 1’ I-stria felice. Allora le pendici prospettanti sul Risano, sulla Dragogna e sul Quieto, coi vigneti digradanti a terrazze, col verde argentino degli oliveti, colle macchie di castagni, colle casette a tinte rosse e celesti vi trasportano come per incanto sul versante meridionale dell’Appennino. Ottime strade carrozzabili, a curve ampie, ora serpeggianti per terreni paludosi, ora valicanti i dolci pendìi, fra macchie di querce, intersecano questa regione, congiungendo la campagna colle città della costa. Da una piccola insenatura il nostro sguardo scorge di sotto i ridenti giardini, dal cui verde s’inalzano i pennacchi fumiginosi d’una fabbrica di laterizi, al di sopra si spazia sul golfo di Trieste, vasto bacino d’acqua cinto all’ orizzonte di nordovest dalle prealpi, disseminato di vele bianche o rosse, poi nuli’altro. Ma alla natura non occorre di più per preparare ai suoi amanti la festa più solenne.