Attraverso l’Istria rossa 16f> Dignano ha dialetto tutto proprio, i suoi caratteri accusano la diretta origine dal volgare latino, nei tempi antichi usato a Pola. Sulla zona ristretta Dignano-Peroi (7 chilometri! sono in intimo contatto elementi etnici differenti, eppure in nessun luogo dell’ Istria si dà il caso che i caratteri della stirpe romana antica, o di quella romanizzata già a buon’ ora, si differenzino tanto netti da quelli dei coloni slavi sopravvenuti. Le primissime vicende storiche di Dignano non sono ancora accertate. Che l’ubertoso altipiano fosse stato abitato ancora prima della dominazione romana, lo provano i tanti castellieri in vetta ai cucuzzoli della terra rossa. Dignano, fondata pure su d'un castelliere, apparteneva al territorio di Pola, e compare come comune indipendente soltanto nel secolo decimoquarto. Durante la guerra contro Genova era stazione d’un corpo di cavalleria veneziano. Il castello eretto dai Veneziani fu abbattuto nel 1808 e colle sue pietre si lastricarono le strade. Nel secolo decimosesto e nel decimosettimo le città istriane per la maggior parte andavano spopolandosi e decadevano; soltanto Dignano, per la sua aria salubre, per la fecondità dei suoi terreni, aumentava di popolazione e si fabbricava una bella strada larga colle case allineate, cosa tanto rara nell’ Istria. Dnecent’ anni fa, il provveditore Agostino Barbarigo, in una sua relazione al Senato, descrive Dignano come luogo amenissimo, situato nella pianura più fertile della provincia e denso d’abitanti buoni e costumati ; paragonandolo alla Lombardia, narra che v’ abbondavano il vino, l’olio ed altri prodotti necessari all’ alimentazione del popolo. La dipintura del Barba-rigo calza appuntino anche adesso. La descrizione storicotopografica particolareggiata di Dignano, si trova nell’opera ampia ed eccellente di Marco Tamaro: « Le città e le castella dell’ Istria », di cui i due primi volumi si