LIBRO SETTIMO. 363 favore .appretto il Rè un figliuolo di lui giovanetto, acciò, che fervitte di efea altrettanto velenofa, che cauta alla fortuna del Padre. Egli tuttavia per all’horanon lafciò illaquear-ii, ancorché depofto il Viiìr, il figillo gli futte fpedito, con ampia facultà, per fempre meglio ingannarlo , di fermarii in Gandia, ò di venir alla Porta * Ma ie militie com-moffe dalle fattioni confondevano fpcifo con improvvifi traf corfi le arti di quei del Serraglio v Nel principio di Marzo unitili più di trenta mila huomini tanto Gianizzeri , che Spahì, con iftanze di veder il Rè, e eh’ egli fletto li udiife, fù tanto il tumulto, che andati per acquietarli due principali Miniftri,rimafero poco meno, che oppreiìì. Convenne pertanto il Sultano non folo ad una fincilra del Divano affacciarti, ma far levare le ferrate, & allargarla in modo , che veder poteifero niuno ftargli .appretto a fuggerir le rifpofte . All1 fiora Achmet Agà arditamente portò la parola. Che fe le delire armate delle valorofe militie difendevano la felicita dell’ Imperio dagl/ eflerni nemici, conveniva, che gli animi loro fedeli parimenti lo prefervaffero da' domeftici inganni . EJJer il finto da federati Mini/fri, che lo tradivano con pernitiofi configli. TSLel Serraglio trovar fi venale ogni cofa. Le Donne, gli Eunuchi rapacemente abufare dell autorità, (y infieme indebolire lo Stato. Convenir perciò gajìi-garli ; (j* ì foldati cuflodi incorrotti della legge, e della potenza , voler ejfer giufli carnefici di quei disleali. Chieder perciò, che confegnata lo)'o fu(fe la Sultana Madre, il depofto Vifir, il Muftì, il Cbislar Agà, O* ahri de principali, fegnati in una lift a al numero di quaranta. Il Rè non avvezzo allo ftrepito d'infuriate militie, s’impaurì, e rifpofe più con lagrime, che con difeorfo. Lodò tuttavia fuccintamente il loro zelo, dille, che le renderebbe contente, ma con ge-fti, e preghiere quali fommeffe, ricercò, che la Sultana lua Madre dal caftigo s’eccettuaffe, Prontamente ne fu compiaciuto, & haverebbe egli anche amato di falvar il Chislar Agà, ma crefcendo il tumulto, lo fece infieme con un’altro Eunuco gettare dalle fineftre. Contra gli altri fù fciolto il freno a foldati, che li cercarono, e nel Serraglio, e fuori, fin nelle cafe degli Ambafciatori, & in qualfifia ripoftiglio j e quan- 1656 Si folle nano le milizie turchefche per parlar» a! Gran Signore , che fi affaccia ad una fi-neftra del Divani). Difeorfo di Acbmet Agì alGra Signore per nome dell* milizie, fyfelulioni prefe dal GranSigft'-ri, per placar le rnili-V* ■