Muggia perchè le difendessero dai pirati. Questa situazione ancipite potè durare fino a quando scoppiò la guerra fra i due contendenti ; ma ecco allora i poveri Muggesani nell’ imbarazzo : in sul principio, perchè ligi ai loro padroni, firmatasi la pace del 1285, furono condannati a pagare le spese di guerra ai Veneziani ; poi, quando nel 1287 si riaprirono le ostilità fra i patriarchi e i dogi, il Consiglio dei Savi di Muggia, decise di consegnare, durante la guerra, la città ai Veneziani, alla condizione espressa di riavere la libertà a pace conchiusa. Ma i Veneziani non si ristettero, se non a patto che Muggia abbattesse una parte delle sue mura di cinta ; ciò conseguito, altro non le promisero che di non dar mai più appoggio ad una città ribelle. Nella guerra susseguente il patriarca, per assicurarsi la fedeltà di Muggia, trasse seco a Cividale i cittadini più ragguardevoli. Però nel 1313 Muggia, approfittando degli imbarazzi in cui si trovavano i suoi padroni ecclesiastici, si gettò a capo fitto nelle braccia della Repubblica. Il vessillo di S. Marco sventolò sulla Loggia, ma solo per due lustri, chè la bonaria città fu di novo vittima della politica. Marco Morosini, in base ad accordo fra la Signoria ed Aquileia, comparve in Muggia per ridurre i cittadini al-1' obbedienza verso il patriarca. Ed i Muggesani pronti dichiararono non essere mai loro passato per testa di sottrarsi alla dominazione patriarchina, ma in pari tempo essere contenti di godere la protezione di Venezia. Durante la guerra di Venezia contro Genova, in causa della navigazione del Mar Nero, Muggia non si dette per intesa, e, siccome era soggetta ai patriarchi, avrebbe potuto sperare di passarla liscia. Ma un bel giorno 1’ ammiraglio genovese Paganino Doria fu alle porte e compi lo sterminio della città. La città risorse, ma ben presto vi scoppiò aperta sommossa contro il patriarca ; i caporioni salirono la forca ed