fazione, poiché il così detto partito patrioti-co , in vece di prestarsi alle salutari intenzioni della Corte di,Russia, ha osato oppor-visi ostilmente per tal modo , .che sebbene abbia dovuto a motivo della sua debolezza desistere dal chimerico progetto di una pubblica guerra , contìnua ciò non di meno ne' suoi segreti raggiri, che tendono a sconvolgere tutto il buon ordine, e la quiete; quindi è , che gli Stati confinanti del Re hanno pur troppo sofferti gli eccessi, e le lesioni del suo territorio . Ciò però che più merita una seria attenzione della Maestà Sua , e delle vicine Potenze, è , che lo spirito della Democrazia Francese , e le massime di questa detestabile Setta , che cerca fare per ogni dove de' Proseliti, principia a gettare profonde radici in Polonia; e che ì raggiri degli Emissari de' Giacobini vi trovano un potente sostegno , essendosi già formati alcuni club dìri-volnz’oni, i quali manifestano pubblicamente i loro sentimenti . La Polonia grande è particolarmente attaccata da un sì peri coloso veleno, trovandosi in quella Provincia la maggior parte de'falsi zelanti patrioti. Le loro corrispondenze coi club Francesi debbono ispirare naturalmente al Re giusti timori per la sicurezza de' suoi proprj Stati, e prescrivono alla Maestà Sua l' indispensabile necessità di prendere le più opportune precauzioni. Obbligato HRe a sostenere la guerra in comune colle Potenze coalizzate, in occasione di una pròssima apertura della seconda campagna, ha creduto la Maestà Sua dover combinare le misure occorrenti da prendersi colle Corti di Vienna, e di Pietroburgo . Le Loro Maestà Imperiali hanno approvato , che la sana politica dì Sua Maestà Prussiana non permetta di lasciare la lìbera mano ai rìvoltuosi in Polonia, per non esporsi al perìcolo di avere un nemico in fianco , le cui temerarie imprese potrebbero cagionare una nuova sorgente di disordine. Per prevenire questo male ilRe ha risoluto dì far entrare un corpo sufficiente nel territorio della Repubblica , e spezialmente in alcuni Distretti della Polonia grande, avendone confidato il generale Comando al Generale d'infanteria Sig. dì Mollendorff. Le misure dì precauzione sono dì coprire gli Stati confinanti della Prussia , di tenere in freno ì malcontenti , che prornovono ribellioni, e disordini, di sostenere, e rimettere l'ordine , e la pubblica quiete , e dì assicurare ai beni intenzionati una valida protezione. Spetta a loro il meritarsela con una pacifica , e saggia condotta , coll' accettare, e trattare amichevol- 109 mente le truppe Prussiane , e col dar loro tutta l'assistenza, ed i viveri, che potessero occorrere . Il Generale Comandante non lascìerà dal canto suo di far osservare una buona , ed esatta disciplina, di difendere , e sostenere il suddito in tutto ciò , che da luì dipende, di rimediare a tutte le sue lagnanze, e dì pagare fedelmente tutto quello, che dimanderà. IlRe si lusinga di potere con tali pacifici sentimenti contare sulla buona volontà di una Nazione , la cui felicità non può essergli indifferente , e desidera darle prove efficaci della sua affezione , e benevolenza. Da Genova 31. Gennajo. Due lettere di Marsiglia scritte da’Membri di quella Municipalità assicurano, che da Parigi si è ordinato a tutti i Negozianti Marsigliesi di armare in corso . Quindi il Cambio di Francia va peggiorando sempre più, anche poi per l’incertezza degli affari interni , e per una nuova prodigiosa emissione di Assegni , che si è proposta alia Convenzione Nazionale , come una misura indispensabile a prendersi per farfronte agli attuali impegni, i quali fanno in ogni mese un deficit di 130. milioni. Abbiamo da Cagliari il seguente Estratto di lettera dei 25. gennajo. L' occupazione fatta dai Francesi dell' Isola di S. Pietro, 0 sia Carloforte , ha portato in seguito anche l'altra della vicina Penisola di S. Antioco , nonostanti le disposizioni dì quel popolo a difendersi, ed i pron ti soccorsi stati dati dal nostro Viceré , il quale avea già fatte passare nell' interno del Regno le donne, ìfanciulli, e tutto il bestiame. Un illustre e glorioso fatto per la Nazione Sarda ha accompagnato questo avvenimento : nel dì 17. sul Ponte di S. Caterina, alle vicinanze di S. Antioco , si viddero fuggire delle donne spaventate alla vista de' Francesi , che in numero dì 413. lo avevano occupato .Sette soli de' nostri , ansiosi dìbattere il nemico, inseguirono costoro senz' orT dine a cavallo , e li raggiunsero presso Ponti Mannu; e malgrado tanta disparità di forze , dieci subito ne uccisero a colpi dì fucile , molti ne ferirono colle sciable, e posero nel restante il terrore , e lo scompiglio. De'Sar di due soltanto rimasero morti, le mogli de’ quali sono state subito assistite dal Governo. Continuando le Navi Francesi a scorrere le nostre acque comparvero nella sera dello scorso martedì 22. corr. allf alture dì Pula 29. grossi bastimenti , quali bordeggiando tutto il dì seguente verso il Golfo, rivolsero sul~