FRANCIA Da Parigi z$. Aprile. (SóJl igfi Allo stato, in cui sono WW le cose nostre tanto al di fuori , che nell’ in-Jj ¡|p terno, è ben facile ar-GH wÌ Somentare > che anche le finanze crollano da f ogni parte , e che noi ci avviciniamo all’ estrema ruina. Gli Assegni decadono ogni giorno più, e nelle settimane scorse chi voleva cento lire di contante doveva pagarne dugento, e sette in biglietti . Questo ha fatto, che il Tesoro pubblico si è trovato 111 necessità di non fare più nessun pagamento in denaro effettivo: e si è creduto espediente di proibire non solo l’asporto di numerario ne’Paesi , co’quali abbiamo Guerra, ma fin anche la tratta delle Cambiali. Questa misura dettata più dalla disperazione , che dalla politica, come quella, la quale apertamente finiva di ruinare l’agricultura, e quel resto d’industria, e di commercio, che si è conservato, fu rigettata, o modificata almeno; ordinandosi, che tutti i contratti vengano stipulati in tante somme di Assegni fissi , senza nessuna clausula di cangiamento in denaro, o di benefizio qualunque . In questi ultimi tempi poi si è annunziato alle Armate , che le truppe si pagheranno anch’ esse in Assegni, il che quali effetti possa produrre, si vedrà facilmente fra non molto. Estratto dì Lettera di Parigi dei 25. Aprile. „ Si è parlato e del Decreto, che mancava i Principi del sangue a Marsiglia, e della esecuzione data a questo Decreto . ■Si sono però omesse diverse particolarità; o ne sono state riportate alcune, le quali oggi possono giustamente cadere in dubbio . Ecco alcune notizie dilucidate . Il Partito detto volgarmente della Montagna, che contiene quanto in Convenzione si trova di Giacobinismo più esaltato, si oppose fortemente alla scelta di Vinceunes, dove a primo tratto erasi pensata di porre i Principi Borboni col pretesto di custodirli ivi come ostaggi de’ Commissari mandati dal Pr. di Coobourg nella Fortezza di Mastricht. Furono dunque piuttosto ascoltati quelli, che proposero Marsiglia , o Bordeaux , due Città poste egualmente all’estremità della Francia, e piene di furiosissimi partigiani del sistema presente . Nessuno ha avuta meno parte negli affari presenti di Francia , quanto Madama la Duchessa d’Orleans » Allontanata dalla Corte, e dal Palazzo Reale, separata di letto, di abitazione, e di beni da suo Marito , dedicata in silenzio a tutte le virtù di un’ anima benefica ; certamente non si poteva prevedere, che dovesse venire un ^giorno , in cui malgrado il rispetto, che anche gli scellerati sono costretti a mostrare alli ^era pietà , essa sarebbe strascinata in seno delle calamità inondanti dallo scotimento appunto delle nostre convulsioni politiche . Essa pregò per avere alcun tempo, onde differire codesto viaggio; ed allegava una giusta ragione, quella della sua debole salute. Ma la preghiera sua non fu attesa',; e dalla Convenzione si passò all’ordine dfl giorno. Fortunatissimo è stato certamente il Duca di Pen-thierre suo Padre , che la morte non ha guari ha sottratto ai mali, ed ai pericoli , che desolano la Francia, e tutti i buoni . Nè la sua avversione agl’intrighi , e all* agi-