118 ritirare da essa la piccola guarnigione ', e trasportare alla Capitale l’artiglieria, siccome si è eseguito; e si è nel tempo stesso determinato di fortificate il vicino Forte di S. Michele affine di proteggere ed assicurare il commercio della Città coll’ interno del Regno , e a tal’effetto si sono trasportati nel Castello 6. cannoni ec. La Torre di Teulanda, e quella d’Oristano hanno fitto fuoco col cannone sopra diversi legni Francesi, e li obbligarono ad allontanarsi, „ Abbiamo-da Alessandria di Egitto la seguente lettera di un Missionario Francese scritta nel mese di luglio passato. „ L’A. N. aveva commesso ai Consoli di Francia residenti in Egitto, che facessero prestare il giuramento Civico a tutti i Religiosi Cattolici della loro Nazione. La più. parte de’ Consoli fu di parere contrario ad un tale passo; e perciò si contentò della negativa, eccettuati peròiConsoli di Cipri, e di S. Giovanni d’Acri. Quest’ultimo sdegnato della negativa fece tanto pressò il Bassi, che questi discacciò tutti i P. P. dall’Ospizio di S. Giovanni d’ Acri. Poco . tempo dopo quelli, che avevano giurato , incorsero la disgrazia del Bassa, il quale ordinò a tutti i Francesi in numero di circa 500. di andar fuori della Città dentro 3. giorni , sotto pena d’ avere il naso, e le orecchie tagliate. Pa* recchj^vollero restarsi, e ilBassàavendone trovati-62. fece loro tagliare naso, ed orecchie , e li cacciò fuori. Alcuni vennero in Alessandria a farsi medicare : ma la maggior parte mori per istrada. Dopo quel fatto il Bassa ristabilì i P. P. in possessodel-la loro tranquilla dimora. „ „ Udita il Console di Cipri tale esecuzione in vece di volgersi al Bassà scriss# al Discretorio di Gerusalemme, il qualeè composto de’Capi de’Missionari, domandando un cangiamento di tutù i Religiosi dell’isola di Cipri. Per prevenire mali maggiori il Discretorio si arrese ai voti del Console.,, „ Ai 12. di giugno giunse un dispacciodi Francia per annunziare la guerra coi Tedeschi . Allora trovavasi qui il Bassà Go-vernator dell’Egitto venuto per far ¡rubar-care^ il tributo per Costantinopoli sopra 15. legni Francesi. Udita la nuova della guerra fece tosto sbarcare le somme; al che essendosi i Capitani ppposti, ed esigendo 400. Luigi d’oro di bonifico, il Governatore li fece metter prigioue j dicendo- : Qttesta Nazione è lìbera : non ha nè fede , nè nè legge, nè Re . Poi volto ai Capitani aggiunse : Ver togliervi la libertà vi metto prigione : per farvi conoscere una legge mangerete quanto 10 comanderò : per farvi osservare unt* religione voi farete con noi il Ramazan: per farvi poi conoscere un R?, andrete schiavi del Gran Signore. I Francesi se ne sono appellaci a Costantinopoli ; e non si sà come terminerà l’affare. “ „ dì 1. di luglio un bastimento Marsigliese portò la nuova , che ¡Francesi erano stati più volte battuti dagl’imperiali. 11 che costernò tanto gl’individui di questa Nazione, che parecchj misero giù la Coccarda Nazionale. Se La guerra continua ancora qualche tempo, tutti i Capitani de’ legni, che. sono qui da 40. dovranno venderli per vivere; e così i Negozianti abbandonare a vile prezzo le loro Mercanzie. Nessuno ardisce di affidare a’Francesi i loro carichi per paura de’ Corsari, che sotto bandiera Austriaca battono i Mari di levante,,, ,, La più parte de’Consoli Francesi lascia i loro Posti per mancanza di proventi, non venendo loro di Francia che degli Assegni inutili affatto presso, i Levantini. „ La peste è stata grande in tutta la Siria. In Cipri sono morte 42. mila persone, e 37. Missionari. In Alessandria la strage maggiore è stata sopra alcuni legni venuti di Siria.,, Da Firenze u. Febbrajo. Nello scorso giorno fu pubblicata l’appresso Notificazione . SUa Altezza Reale informata , che molti Individui di diverse 'Nazioni , e particolarmente di quelle , che sono ora in Guerra , si trovano per ispeciali loro circostanze nel Gran Ducato, in forza non meno della Neutralità che professò al principio di essa , e che ha poi sempre scrupolosamente osservata , che di quello spirito di rettitudine , e benevolenza universale, che dirige k sue azioni, comanda, e vuole , che tutti i suoi amatissimi Sudditi, ben conoscendo gli inestimabili vantaggi della pace, che ritraggono dalle sue provide cure , secondate dal loro dolce y e mansueto carattere, si astengano per qualunque pretesto , 0 colore dall’ insultarli, 0 vilipenderli, sotto le pene comminate dalle Leggi a1 Perturbatori della pubblica tranquillità, ed adempiano verso di loro a tutti quei doveri di Giustizia , che glì abitanti di un medesimo Taese hanno diritta dì esigere reciprocamente gli uni dagli altrk