LIBRO PRIMO; 41 pjù^Kducento faiche, oltre il rinforzo de Barbarefchi, che s’ 1645 afpettava, e quel gran numero di galeote , fuile, e piccioli legni , che fuol correre alla fper^nza di preda , & alla fama dell’ Con quai armate potenti. Con fettanta cannoni da batteria, havevano fopra tanto numero di legni imbarcato cinquanta mila foldati, chi all’ ìm-de’ quali fette mila Gianizzeri, e quattordeci mila Spahì, il re-ilo gente di Rumelia , e dell’ Afia, & altri trenta mila parte gua-iladori fatti venire d’Armenia, parte vivandieri, & altri foliti co' loro meilieri a feguitare 1’ Efercito. Fermatoli dieci giorni il Capitan Bafsà a Scio, indi traghettò in Morea , e pattando per T acque di Tine, regalato di rinfrefchi da quei dell’ Ifola , mo-ilrò fegni di buon’ amicitia . Giunto profperamente a Navarino nel principio di Giugno, fe gli unirono otto galee con forte-fquadra di Navi di Barberia $ & havendo trapalfato i mari di Candia , refpiràvano hormai gli animi di quei popoli, non parendo loro più dubbiofo , che verfo Malta , ò Sicilia non ifpie-gaffe quell’ armata le Vele. Mà i Turchi s’inoltravano fintamente per ritornar addietro col vento maeilro , che regna in quella ilagione, ed’improvifo aifalire l’Ifola afficurata, & i popoli fatti più negligenti. Divife le forze della Republica , una parte dell’ armata , come s’è detto , alla Suda , e 1’ altra di ventifei galee , quattro galeazze , e forte fquadra di Navi a Corfù fi trovava. Quivi il Generale verfava in ardue confu Ite, fe procurar doveife di unirfi in un corpo j mà ne’ porti di Morea trovandoli i Turchi podi di mezzo , riufeiva difficile rifolver il modo, per il dubbio d’incontrarfi con eilì , e perche congiunta in un fol luogo T armata , ò Candia feoperta , ò l’Ifole , ò il Golfo aperto la-fcriar conveniva . Fù , come fi fuole ne5 cafi ambigui, preferito un partito di mezzo , che reflando il Molino a Corfù, perche fi trovava indifpoilo, paifaife Lorenzo Marcello , Proveditore, col-T armata al Zante , & oflervando gli andamenti del Capitan Baf- Ambiti sà, pfendeiìe da elfi la regola con nuovi configli. Mà non po» patendo la fimulatione andar mafeherata più a lungo , fubito, che ftZtZf!-a Coilantinopoli giunfe 1’ avvifo , trovarli 1’ armata vicina al li‘ porto di Navarino, ilViiìr, tutto che poche hore prima havef-fe fatto dir al Bailo , che le cofe della Republica dall’ armi dei Sultano non farebbero offefe , mandò il Vaivoda di Galatà coti cinquanta Sorbafsì a cuilodirlo nella fua cafa prigione. Il Soran-