t 666 "Domenico Bailarina Cancelliti y ande. Girolamo Giovar ina ì inviato a Coftantino' poli invecc del Ballati mi defonto V armata turcbefca sbarca in Canea . Margarita infanta di Spagna, desinata moglie all' Im. peradore , pajfa per la Lombardia, accolta dal Proccuratt* re Fa litro t i66y 518 DELL’ HIST ORIA VENETA dell’opportunità fpedirne un’altro. Ad ogni modo celebrati per publico decreto i funerali al defunto, e fpontaneamente ioftituitogli dal Maggior Conilglio nel carico di Cancellier Grande Domenico fuo figliuolo, che in età giovanile con mo-deratione d’animo a’ più attempati cedeva, fu fubito feelto Girolamo Giavarina , Segretario del Configlio de' Dieci, huomo di maturi, e fodi talenti. Mà fenza pailaporti non poteva egli entrar nel paefe Turchefco, nè prefentaril al Vifir, ò al Sul-tano. Fù perciò fcritto a Giovan Battifta Padavino, che come Segretario appreifo il Baiarmi, di cui era cognato, il ritrovava ( & egli pure fù decorato dell’ honorevole titolo di Segretario del Configlio de’ Dieci ) che li procuraffe, fenza però interrompere il principiato maneggio, fe gli riufciife di continuarlo . Ma il Vifir, intefa la ritirata de’ Veneti a prematuro ripofo, s’ avanzò a Negroponte, fempre fingendo di non applicar ad altro, che ad ifpedir in Candia foccorfl ; e rimandate le galee più fiacche a Coftantinopoli, e poi iopra le più forbite imbarcati quattro mila Gianizzeri coli’ Agà loro, gli fpinfe in Canea, per provare quanto fuife il tragitto llcuro. Ciò efeguito con vento profpero, e ritornate le itelfe gilee in breviffimo tempo fenza qualfiila incontro, prefo animo, s’imbarcò egli improvifamente a Malvafia a’ ventotto d’ Ottobre , e coll’ iftelfa felicità, fenza che i Veneti nè pur lo fapeifero , fe non dopo più giorni, sbarcò in Canea con altri quattro mila foldati, portando con sè quantità d’ oro per le paghe, e metallo in gran copia per fonder cannoni. In queft’anno Margarita Infanta di Spagna, deftinata per ifpofa all’ Imperator Leopoldo ,pafsò per lo Stato della Republicadi Lombardia, & a’ confini magnificamente tù accolta da Silveitro Valiero , Procura-tor di San Marco, degnatole per Ambafciator eftraordina-rio. ANNO MDC LXVll. DAI paflaggio del primo Vifir chiaramente feoprendofi quali fuifero i fuoi difegni, e con che sforzo efeguirli peniaife, non mancarono i Veneti d’opporvi l’opre, & il coni glio. In primo luogo considerarono a’ Principi, quanto difficilmente porre b-