17° .... nel consumo , o dì diminuzione nei prodotti, debbono avere ridotta la Francia a io. mesi di viveri al più; nè questa ^supposizione parrà esaggerata, quando si aggiungano i guasti tatti dalle Armate Straniere, e Nazionali a tutte le cagioni di mancanza, che si sono di già accennate. Era dunque ora la Francia obbligata a ricorrere ai Paesi forestieri per procurarsi i viveri per due mesi. Gli acquisti di biade forestiere fatti ultimamente dal Governo Francese, e che stanno per entrare nei nostri Porti, possono al più essere computati sufficienti per un mese , e la Dichiarazione di Guerra fatta alle Potenze marittime ci viene a togliere la sola risorsa, che ci restava per fornire ai nostri bisogni.. Chi potrà dunque calcolare lecalami-tà, che una carestia siffatta produrrà in questo Regno ? L’effetto di una carestia in ;un paese Spopolato coni’ è la Francia non può essere se non se terribile . Questa desolante considerazione, che interessa insieme colla Francia l’Europa intera, rende certamente più desiderabile la pace. “ Un Cittadino di nome Paris, incaricato dal Potere esecutivo di una missione nella Belgica, per far mettere in esecuzione il decreto del dì 15. dicembre, temendo, che la conformità del nome, della grandezza , c somiglianza coll’assassino di Pelletier , non l’esponga a’tratti della vendetta de’ Cittadini Patrioti nel suo viaggio, ha domandato, che gli fosse permesso di cangiar di nome .. Egli ha detto, che fra i grandi nomi, di. cui l’antichità si onora, sceglie quello di Fabbricio Cittadino Romano , e domanda, che sia sanzionato questo atto. Il Consìglio avendo dunque esaminata la petizione lo ha autorizzato a cangiare il nome di Paris in quello di Fabbricio. Da Parigi 2S. Febbrajo. Ai 24. fu decretato,che il Comitatod’ Agri-cultura presenti un piano, con cui procedere alla divisione dei beni delle Comunità. LeSage fece una vigorosa mozioue sopra lo stato d’inquietezza, nel quale si trova Parigi, dove sembra, che i viveriman-chino.: fu stabilito su questo articolo, che i Comitati sui viveri , delle Finanze , e della Sicurezza pubblica combinino col Potere Esecutivo;, e colle Amministrazioni sopra questo importantissimo argomento . Sono poi comparse varie Deputazioni con .offerte o di denaro, o di volontarj pronti a marciare . Si sono presentate anche le *- Lavandaie di Parigi, pregando, che sìa provveduto, onde il sapone, e i generi di pri^ ma necessità non sieno così cari , come piesentemente sono, mentre il sapone dai 14. soldi è salito ai 30. Nella Sessione dei 25. è comparsa una istanza di Blanchelande, già Governatore dì S. Domingo, il quale chiede, che Ù Tribunale lo giudichi «na volta. Ma si è osservato, che non può compiersi il suo processo, se prima non s’odono due testimone , uno de’quali è a Tolosa, e l’altro in America. E’stato autorizzato il Ministro di Guerra , attesa la prossima apertura della Campagna, a non più accordare congedo alle truppe. Si sono destinati 3. Commissari a Lione , dove è succeduto in addietro un notabile tumulto; e si è ordinato al Potere esecutivo , che mandi colà dèlio fòrze -Anche in Parigi si è osservato del fermento, e si è commesso alla Municipalità di tener pronte buone misure, ed anche di far battere la generale. Si è riscontrato» che in Parigi vi sono provvisioni per un mese . Si sono accordati 4. milioni per altre provviste; e 2. milioni, e 200. mila lire per Marsiglia. Nella Sess. dei 26. si è annunziata la presa di Breda, succeduta ai 24. Harville ha spostatele truppe diBeaulieu dalla Roche. Ai 27. con una lettera del Gen, Miranda si è inteso , che ai 23, si cominciò a bombardare Mastrìcht. La Città aveva preso fuoco in varie parti. Altra di Parigi dello stesso giorno. Ne’giorni passati i Commissari al Tempio proposero alla Regina, e agli altri Indivìdui della R. Famiglia di discendere nel giardino per passeggiarvi un poco, e prendere buon’aria. Essi risposero, che untale sollievo sarebbe loro costato troppo caro, dovendo passare d’avanti alla porta del Defunto . Fu loro proposto , che almeno andassero sulla terrazza della Torre . Notj accettarono nemmeno questo partito, contentandosi di passeggiare in camera. Sembrano essi da qualchegiorno più tranquilli» I dispacci di Corsica suppongono de’Pao- li padrone de’cuori de’Villani ¿dell’ Isola . e inamoratissirao degl’inglesi . Si conta , che nel Direttorio del Dipartimento in Bastia dicesse un giorno , che la vera carta della libertà è in Inghilterra; e che se i Corsi fossero Inglesi sarebbero liberi veramente-.. Ec-