166o Fiducia della Ripubblica nella Francia. Promejfe del Re di Francia alla Repubblica . Almerina Principe di ’Ejle^Gene-tiìle della Jpedi^ione a f avare della Repubblica. l/MaxX»' rini /limola il Papa a f"occorrere i Veneziani . 436 DELL’HISTORIA VENETA bitri della fortuna, fi rallegrarono della fua morte ; impcr-cioche ricaduta quella Corona nella minorità di un Rè di quattr’anni, fotto reggenza di donna, & amminiflration di Miniftri, fperavano, che per qualche tempo lafcierebbe se, e gli altri in ripofo. Pacificata in tal guifa felicemente la Chriftianità, fperar poteva la República contra il común inimico grandi vantaggi j ma vedendo la Spagna all’ acquilto del Portogallo rivolta, riponeva nella Francia la maggior confidenza. Il Nani, altre volte noto Miniftro in quel Regno , era flato accolto in Aix, con honore, incontrato in campagna dal Marefcial Duca di Gramont, & introdotto dal Conte di Soiilons all’Audienza. Il Rè per bocca del Cardinale gli dichiarò fenza ritardo, che in Candia co’ fuoi pro-prii vafcelli quattro mila fanti havrebbe fpedito, per militare a fpefe della Corona, con una feelta de’ più agguerriti Officiali, e ducento Cavalieri fmontati, a’quali la República havrebbe provveduto i Cavalli. Moftrava il Cardinale di affezionar quefir’ imprefa , accioche rifuonaffe anche dopo la pace, con attioni gloriofe , celebre , e famofo il fuo nome . Scelfe egli perciò trà le armate le truppe migliori, & in particolare quelle , che il Principe di Condè confegnato haveva sù la frontiera di Fiandra , non folo come agguerrite , ma per allontanarle dal Regno , in caufa tanto fpeciofa etiandio confumarle . Deftinò per Generale dell’ efpeditionc il Principe Almerigo d’Efte , giovane d’ anni, ma di valore, e di prudenza maturo, con oggetto, che fegnalatidoli in così cofpicua occafione, fpofafle poi Ortenfìa Mancini, nipote fua, la quale voleva, che col cognome di Mazarini herede fuffe de’ fuoi beni nel Regno. An-fiofo pertanto , che riufeiffe felicemente il difegno, eften-deva anche ad altre Corti gli officii , e le diligenze in favore de’ Venetiani. In particolare (fuffe a eccitamento, ò a rimprovero) follccitava il Pontefice, rimoftrandogli, che le vittorie, e l’imprefe contra gl’ infedeli farebbero per il fuo nome theatri, & ornamenti affai più gloriofì dell’ ifcrit-tioni, degli edificii, e de’marmi, de’quali era tutta Roma ripiena . L’ efortava pertanto a farfì capo di sì celebre fpeditio-ne, invitando i Principi coll’autorità, & animandoli coll’e- fcin-