LIBRO NONO. 481 rabile riportata nel Portogallo, ftavan’ obligati a difendere le loro frontiere, e dichiaravano a Cefare di non poter affi-fterlo con quei larghi foccorll , de’ quali teneva bifogno. Il Pontefice benche in pericolo d’eiìere da’Franceii aifalito, mandava però qualche danaro all’ Imperatore, e parlava dì ftringerfi in Lega co’ Principi Italiani, a titolo d’ opporfi a’ Turchi, ma con oggetto più certo di farli riparo contra le minaccie del Rè Lodovico. Negli oggetti medefimi dell’ unione d’Italia, concorrevano gli Spagnuoli, & il Conte della Rocca loro Ambafciatore in Venetia ne parlava fco-pertamente , efibendo l’autorità, e le forze della Corona . Non folo miravano efll gelofamente le militie Fran-cefi acquartierate negli Stati di Parma, e di Modena, ma s’agitavano grandemente dalla parte di Fiandra, dopo la vendita di Doncherche fatta per prezzo di cinque milioni dagringlefi alla Francia. S’armavano pertanto nel Mi-lanefe , da dove i Francefi , ancorché n’ haveflero ottenuto il paflaggio , divertirono il cammino ; ma per Io Stato di Genova, in numero di fei mila fanti, e due mila cavalli erano pervenuti nel Parmigiano , dove il Duca prontamente gli accolfe , fperando in tal torbido ricavar per il fuo intereiTe di Caftro ficuri vantaggi . Non così la Ducheifa di Modena, che, morto Alfonfo, governava il figliuolo, e lo Stato ; anzi ricufava di accomodar loro l’alloggio; ma indotta da minaccie, convenne qualche portione accettarne . Il Pontefice per foddisfar alla Francia haveva dichiarato il Cardinal fuo Nipote Legato de Latere per andar a Parigi, e indotto l’Imperiali, rinuntia-ta la legationc , a ritirarfi in Genova fua patria, da dove con lettere fommeife procurava placare lo fdegno del Rè. Allo ftefso il Collegio de’Cardinali come d’interefse comune fcrifse con forme di gran premura, e non difuguale rifletto . Ma tali paiiì, c’ ¿laverebbero già fommamente giovalo, hora come tardi, sforzofi, e lentamente avanzati uno alla volta, ò irritavano il Rè a maggiore fdegno, ò gli fug-gerivano fperanze di più alti profitti. Per quefto ricevuti per mano degli Ambafciatori di Venetia, e di Savoja alcuni Brevi del Papa, altri ne ricusò ; e rigettando a favor del-H. Nani T. Il Hh l’Im- 1662 Le armi franctfi dif-turbano ht guitti d' Italia. Vani fon» i Untativi del Papa per placare il Re di Francia. lì Re di Francia ri-tufa i Brevi del Papa,