244 DELL'HISTORIA VENETA 1649 fufe, che alcuno non fi ricordava di haver veduto battaglia nè più riftretta, nè più confufa. Alcune delle galee Turche-fche il moffero, & in particolar il Capitan Bafsà , per venire con le navi Venetiane all’ abbordo ; ma pattando egli per fianco al Civrano, fù da quefto così fieramente battuto, che uccifo reftando il Chiecajà con gran numero de’Tuoi , convenne ritirarfi con fretta. La terra vicina pretto a quafì tutte le militie fcampo, e falute ; poiché vedendo, che i legni non potevano maneggiarli, e che la tempefta di ferro, e di fuoco diifipava ogni cofa, fmontati iì pofero in falvo. Più miferabile era la conditione degli fchiavi, che cinti dalle catene fuggir non potevano, nè i Turchi fi curavano di falvarli. Alcuni veramente procurarono di condur via le galee, e renderli a’ Venetiani, ma nella caligine indiftintamente colpiti , erano prima uccifi, che conofciuti. Una galea , & una maona caderono in potere de’ vincitori, &: un vafcello che osò venir alle mani, fù fottometto . Nel retto tutta l’armata rimaneva incendiata, fc il vento non fi fuife cangiato, da che riufcì , clic procurando i Turchi con ragliare le corde di feparar dagli altri i legni, che ardevano , quefti venendo addoifo a’ Venetiani, li coftrinfero ad ufcire dal porto. Nove vafcelli, una galea, tre maone, e tra quefte quella, che portava il contante per le paghe all’ efercito, Tettarono incenerite ; altri legni in gran numero fracaffati, & offe fi ; cinquecento fchiavi Chriftiani redenti ; e li dicevano fette mila morti de’Turchi; ma quefti non furono tanti , poiché la maggior parte sbarcata a terra, come s’è detto, fi fottraffe dal rifehio. De’Veneti folo quindici fi contarono morti, e novanta feriti. Il mare, & il lido di fragmenti fi vedevano coperti, & ilpaefe di fuggitivi; onde il Riva credendo, che più non gli reftalse da vincere, con frettolofo conliglio s’allontanò, andando alle Smirne , dov’ erano i vafcelli Chriftiani noleggiati per ufo de'Turchi, e con le minaccic , econle lufinghegl’ induffe a rinuntiare al fervido. Ma non sì tofto egli s’allargò ; che ò allettati dall’utile, ò indotti per forza , prefero di nuovo il T'n,g”ia r foldo , & il Bafsà rihavutofi dallo fpavento , s’ applicò a riunire Vr^-ÌI* &enti fpark 5 c r'^arc>rc i legni fdrufeiti . Sì celebre fatto »«uri«'.* eftefo per tutto dalla fama anche con rimbombo maggiore di quel-