238 l’entrata dell’ITALIA IN GUERRA ria, un nuovo elemento di vita, quale poteva derivargli soltanto da nuovi accordi. Le conversazioni furono riprese con più precisi intenti nel mese di dicembre 1914. Il Regio Ambasciatore a Vienna ebbe allora istruzioni di far conoscere al conte Berchtold che il Governo italiano riteneva necessario procedere senza alcun ritardo ad uno scambio di idee e quindi ad un concreto negoziato col Governo i. e r. circa la situazione complessa derivante dal conflitto provocato dal-V Austria-Ungheria. Il conte Berchtold rispose dapprima con ripulse, concludendo non ritenere fosse il caso di venire per allora ad un tale negoziato. Ma, in seguito alle nostre repliche, alle quali si associò il Governo germanico, il conte Berchtold fece poi conoscere di essere disposto a entrare nello scambio di idee da noi proposto. Esprimemmo allora subito un lato fondamentale del nostro punto di vista. E cioè dichiarammo che i compensi contemplati sui quali doveva intervenire l’accordo, dovevano riflettere territori trovantisi sotto il dominio attuale dell’Austria-Ungheria. Le discussioni proseguirono per mesi, dai primi dì dicembre al marzo, e solamente alla fine di marzo dal barone Burian ci venne offerta una zona di territorio compresa in limiti lievemente a nord della città di Trento. Per questa cessione il Governo austro-ungarico ci richiedeva a sua volta numerosi impegni a suo fa-