LE ULTIME SEDUTE DEI QUATTRO 71 Bologna, lunedi, 16 giugno. Sono venuto a Bologna per ragioni private. Mi parlano molto dei due congressi tenutisi qui in questi giorni: Convegno del Partito Popolare (Relazione di Don Sturzo, tattica intransigente, tumulti per la esclusione dell’on. Miglioli; e maggiori quando, ammesso, una sua parola ha occasionato nella sala un grido: « Abbasso l’Esercito! »; il conte d’Aci, anche in nome di altri, ha presentato un ordine del giorno per risollevare la Questione Romana; intervento di Filippo Crispolti per mostrare l’inopportunità di una simile discussione); Convegno dei lavoratori della terra (Ciccotti e Nino Mazzoni hanno parlato per la socializzazione della terra). I giornali dicono che a Parigi si tengono conferenze interalleate operaie e socialiste. Di Italiani vi partecipano D’Aragona, De Angelis, Serrati, Beltrami, Lazzari. Minacce di scioperi generali se i Governi rifiuteranno l’amnistia generale, la smobilitazione totale e lo sgombero dalla Russia. Mi dicono che ieri, qui a Bologna, vi furono revolverate tra Arditi e Camera del Lavoro. Martedì, iy giugno. Mi dicono che un Ardito col fucile a tracolla è entrato in un caffè nel centro della città dove si trovavano molti soci della Camera del Lavoro. Si è rivolto a loro ed ha detto: «Voi avant’ieri avete tolto ad un compagno il gagliardetto degli Arditi; se non lo re-