120 IL CONVEGNO DI SAN GIOVANNI DI MORIANA mi di alcune essenziali questioni cosi di forma come di sostanza. Comincio dalla questione di forma. L’altro giorno Margerie (i) diceva a Tittoni che si tratta di accordi già chiusi fra i tre Alleati e che non sono mutabili; l’Italia ne avrebbe la pura comunicazione per sua notizia. Lamentandosi di ciò Imperiali a Grey, questi osservava che l’unica questione stava nell’esaminare se gli accordi presi fra i tre Alleati erano in opposizione con l’art. IX della Convenzione di Londra oppure no; e nel caso che no, nulla vi era da osservare, né poteva esservi materia di lamento da parte nostra. Ora a tutto questo io mi ribello. - L’art. IX era solo una indicazione delle regioni verso cui si volgevano le aspirazioni italiane, per mantenere quell’equilibrio mediterraneo, alla conservazione del quale le Potenze riconoscevano il legittimo interesse dell’Italia. L’art. IX non delimitava nulla. Lo stesso Grey si era opposto l’anno scorso a ogni precisa determinazione, dicendo che tutto si sarebbe discusso tra Alleati sopra un piede di perfetta parità. A mio avviso non essere fair play, non essendo leale né equo il patteggiare in tre soli sopra interessi che si riconoscevano comuni a tutti i soci e poi comunicare le cose come bell’e decise al quarto Alleato, dicendogli che non gli resta sostanzialmente che accettare quanto fu già fissato dagli altri. L’Italia è interessata quanto e più degli altri nelle questioni del Mediterraneo, nel (i) Direttore degli Affari politici al Quai d'Orsay.