260 ' l’offensiva austro-ungarica Giovedì, 18 maggio. Aumentano le cattive notizie dal fronte. Venerdì, 19 maggio. Ansia per le notizie dal fronte. Preponderanza delle artiglierie nemiche che non siamo in grado di controbattere. Abbandono di posizioni. Colsanto è caduto. Sabato, 20 maggio. Sonnino telegrafa a Carlotti (1) di aver rilevato a Giers (2) l’importanza grandissima che avrebbe per noi, dato il forte attacco nemico, che si iniziasse prontamente l’offensiva russa per impedire la concentrazione delle truppe nemiche a nostro danno. « Nel maggio e giugno 1915 la mancata cooperazione della Russia, al momento della nostra entrata in azione contro l’Austria, era dipesa da circostanze superiori ad ogni buona volontà del Governo russo, ma dopo i concerti presi recentemente a Parigi dagli Stati Maggiori, (3) non si potrebbe spiegare ora la deficienza nell’azione combinata. » Giers assicurò che avrebbe telegrafato in questo senso, come aveva già fatto in occasione delle ultime conversazioni. Sonnino ha comunicato quanto precede a Cadorna. (1) Ambasciatore d’Italia a Pietrogrado. (Vedi illustrazione IX). (2) Ambasciatore di Russia a Roma. (3) Vedi nota a pag. 258.