24 LE ULTIME SEDUTE DEI QUATTRO dell’Università di Praga, l’Austriaco Niederle, che già nel 1911 lo aveva intravisto e in un suo libro ne sviluppò le conseguenze. Nella lotta del germanesimo per raggiungere quegli scopi, l’elemento sloveno è il più esposto. In passato gli Sloveni sono stati costretti a ritirarsi dalla zona di Salzburg verso il sud-est. Basta appena un atlante per vedere quanti nomi attestino l’anteriore presenza di Sloveni. Ad esempio Graz, la capitale della Stiria, si chiamava anticamente Gradar. La politica pangermanica, la spinta tedesca verso sud-ovest, si è accentuata dopo Bismarck. La mescolanza delle razze fu il risultato del lavoro degli ultimi cinquant’anni. Sono stati inviati preti del Württemberg e della Baviera per opera del potentissimo Schulverein. In questo senso il paese è stato “lavorato” con la più grande energia. All’influenza della Chiesa si è aggiunta la politica economica. Come in Polonia, sono avvenute qui espropriazioni a favore dell’elemento tedesco. Il movimento è stato diretto più da Berlino che da Vienna. Questa popolazione slovena non prevedendo che la protezione della nazionalità si sarebbe effettuata con l’intervento, nella grande guerra, della Francia, deH’America, dell’Italia, dell’Inghilterra, ha dovuto cedere e ritirarsi. Ho inteso dire che vi sono Sloveni che anche oggi vorrebbero andare con l’Austria. Ma ciò è avvenuto anche in altri Paesi. Cito la testimonianza dello scrittore italiano Antonio Fogazzaro che nel suo romanzo Piccolo mondo antico osserva come molti Italiani in Lombardia, stati per lungo tempo sotto il dominio austriaco, preferivano rimanere austriaci. Questo di-