1a Romania e l’Italia si trovarono ad avere analo-à gie allo scoppio della guerra. Anche la Romania faceva parte della Triplice, sebbene il suo atto di adesione fosse conosciuto da pochissimi. Anche la Romania aveva aspirazioni nazionali su popolazioni che si trovavano incorporate nel territorio dell’Alleato. È naturale che, scoppiata la guerra, si intensificassero sùbito le conversazioni tra Roma e Bucarest dove l’Italia aveva un rappresentante attivissimo nel barone Fasciotti. Le notizie più tendenziose e singolari si incrociavano. In un telegramma in data 2 agosto 1914, Fasciotti riferiva che Bratiano e Take Jonesco gli avevano detto aver saputo da Vienna, in via indiretta, che l’Austria-Ungheria e la Germania si proponevano offrire, in compenso del nostro concorso militare, Nizza, Tunisi, e forse anche la Savoia e la Corsica. Ma conversazioni più precise si iniziarono più tardi. Il 10 settembre, Bratiano parlò per la prima volta a Fasciotti “a cuore aperto” e, con il concetto fonda-mentale che la Romania avrebbe fatto quello che faceva l’Italia, aveva suggerito di entrare in conversazioni per la neutralità, la mediazione, o qualsiasi altra decisione. San Giuliano, il 13, dava istruzioni a Fasciotti di >3-