1^55 Alefsanerò VII. di' ■vsrfo da qui Ilo thè fu nelprin-cipìp di! fui pontificar fo- Muort fa Venezia Francifco Molino^Vo-ge } in cui luogo vi mi elittt Cari* Contar ini , Za cafa Chigi è a-fcritta alla nobiltà. Vi nita. 342 DELL'HISTORIA VENETA di generofoj ordini rifoluti apparenti di teneri! lontani,* un feretro in camera, e fotto gli occhi memorie mortali j animo ¿nfleifibile a tutto ciò, che adorava di privato, e d’huma-no. In oltre Brevi a’ Principi .con efortationi alla pace j pu-bliche audienze j ftudio fopra le hiftoric de’ Pontefici Santi j in fomma opere di eternità, e voci degne del fecolo antico . Ma per humana imbecillità fotto gli adorati coloiil Hanno i piedi di loto, e mafllme ne’Principati elettivi s\è veduto più volte, che ne’follevati dalla vita privata all’Imperio , adempiti i primi deliderii , fottentrano nell’ animo le vecchie paiTioni, & isfogati i peniicri, e difegni lungamente nudriti, langue lo fpirito, e con brevi paili degenerando in tepidezza il fervore , fuccede alla ftima il difprezzo. Cosi AlelTandro infiacchito ben predo nel volo, e dall’ ufo comune, e da intereflati configli fedotto a darli in poter de’ parenti , & a credere compatibile con la cura publica l’interefse privato poi trafportato dal genio a fabbriche vane, &a fu-perflui ornamenti, parve, che dentro la cafa fua, e le muraglie di Roma limitafse l’ambito de’penfieri, e l’oggetto del fuo Reggimento. Pertanto il mondo, che da lui opere grandi attendeva , giudicò picciole le mediocri. Anche in Venetia terminò i fuoi giorni Francefco Molino Doge, con morte che può dirli felice per la pietà della vita , impiegata in molti, e cofpicui maneggi con integrità d’animo, e moderation di colìumi , con che accetto il refe, non oftan-te certa feverità di parole , c di alpetto, contratto negl’ impieghi marittimi, e militari. In fuo luogo fù feelto Carlo Contarmi, ornato di egregie virtù , praticate ne’ Reggimenti dello Stato, e ne’ Magiftrati della città. Ma dal Senato jntefa la creatione di AlelTandro Pontefice, aferitta la cafa Chigi alla Nobiltà, gli furono deftinati conforme all’ufo quattro Ambafciatori eftraordinarii, Giovanni Pefari Cava-jier , e Procuratore , Bertuccio Valiero Cavaliere, Luigi Contarmi,, e Niccolò Sagredo ambidue Cavalieri, e Procuratori. Trattanto sù'l mare fluttuavano al folito gli accidenti , poiché in Dalmatia , & in Candia con leggieri fattioni paf-sò tutto l’anno . Credevano i Generali della Republica , che molto giovaiTc , difendendo le cofe proprie , andare