198 ROMANIA Sua Maestà il Re approvò il testo, cancellando però le parole: moment qui paralt devoir s’approcher de jour en jour. In quel tempo la posizione dell’Italia era ancora incerta. Fervevano i negoziati con l’Austria-Unghe-ria, per vedere se fosse possibile ottenere la soddisfazione di qualche nostra aspirazione nazionale senza entrare in guerra; non erano ancora iniziate le trattative con l’Intesa; la preparazione militare era ancora molto deficiente. Tuttavia circolavano le voci più con tradi ttorie sull’atteggiamento italiano. Mentre qualcuno assicurava che l’Italia sarebbe prossimamente entrata in guerra contro l’Austria-Ungheria, altri sosteneva che l’Italia aveva già concluso gli accordi con l’Austria, ciò che le avrebbe permesso di mantenere la neutralità. Fra chi propagava questa ultima opinione vi era il conte Czernin allora ministro d’Austria-Ungheria a Bucarest. (1) Secondo riferiva Fasciotti (9 gennaio 1915), Czernin diceva che il suo Governo « aveva affidamenti sicuri che l’Italia non marcerà in nessun caso contro l’Austria-Ungheria, e che esistono accordi tra l’Italia e l’Austria-Ungheria ». Pertanto Sonnino, nell’informare Fasciotti dell’invio della Lettera Reale di risposta, e del suo contenuto, riferendosi a queste varie voci, conosciute da Bratiano, il quale temeva, tra l’altro, un’aggressione (1) Il conte' Ottokar Czernin, poi ministro degli Affari Esteri deH’Austria-Ungheria.