LE ULTIME SEDUTE DEI QUATTRO obietta; se si tratta di dare un Jugoslavo all’Italia, rifiuta ». Anche qui, come nei precedenti capitoli, rifuggendo da narrazione togata, non mi astenni da « indiscrezioni » aneddotiche, dalle quali risultano, talora sotto cruda luce, il pseudodogmatismo del presidente Wilson, la brutalità feroce ed ironica di Clemenceau, la sottigliezza di Lloyd George, la passione di Son-nino e di Orlando, sia per la situazione alla Conferenza, sia per la situazione interna in Italia, che sembra precipitare alla deriva. Ma anche qui risulta, sebbene in brevissimi cenni, la reazione nazionalista e fascista, che condurrà alla “XV" vittoria” del Popolo italiano, auspicata dal Poeta eroico, realizzata poi da Mussolini. * Parigi, martedì, j giugno. Nessuna seduta il mattino. Nel pomeriggio, alle 15, riunione dei ministri degli Esteri al Quai d’Orsay; alle 16 dei Quattro presso Wilson (11, Place des États Unis). Alta Slesia. (Riparazioni, carbone, ferrovie, plebiscito e i mezzi per garantirlo genuino.) Duello oratorio tra Wilson e Lloyd George a proposito della decisione per l’Alta Slesia da prendersi sia di autorità, giusta il parere del perito americano