IL CONVEGNO DI SAN GIOVANNI DI MORIANA I37 può essere ampliato. Alessandretta ha grandi possibi-bità, ma nel presente non è porto per niente; si trova in un clima molto cattivo; molto tempo e molto denaro occorreranno per il suo sviluppo, ed anche quando sia sviluppato sarà, per Trattato, un porto libero, aperto, in condizioni eguali al commercio di tutti i popoli; Mersina è una rada riparata in verità da molti venti, ma esposta a quelli S. O. e E. S. E., e se pur sufficientemente adeguata al suo commercio attuale, è scarsamente atta ad un importante sviluppo. Questi sono tutti i porti degni di menzione (all’infuori della baia di Agen ) che esistono o che possono esistere nella sfera francese. Nella proposta sfera italiana il caso è ben diverso. La costa è ricca di porti naturali; la crederei una delle più ricche del mondo. Io richiesi all’idrografo della Marina di mandarmene un elenco, senza spiegare l’uso per cui lo richiedevo. Lo accludo per informazione di V. E. È istruttivo osservare che dopo aver descritto nove porti naturali, i quali tutti si trovano nella sfera italiana, egli osserva incidentalmente che Adalia e Mersina (i porti di questa costa dei quali abbiamo avuto maggior notizia ) “sono rade aperte di considerevole commercio, ma per nessun riguardo porti”. Se l’Italia ricondurrà la Anatolia sud-orientale alla sua antica prosperità, non è attraverso canali imperfetti come questi che fluirà il suo commercio marittimo. Se mi volgo dai commenti di V. E. sui porti della proposta zona italiana alle ferrovie, vi sono ulteriori osservazioni da farsi. V. E. lamenta che l’unica ferrovia attualmente in