IL CONVEGNO DI SAN GIOVANNI DI MORIANA I43 poco prima dell’epoca in cui l’esistenza di quei negoziati era recisamente negata. Nell’informare il mio predecessore di quanto era stato concluso, il direttore generale degli Affari politici al Ministero francese degli Affari esteri aggiungeva che tale comunicazione era fatta per informazione del Governo italiano e non perché questi potesse chiedere di modificare gli accordi già intervenuti. Alle lagnanze mosse dal R. Governo, si rispose che il R. Ambasciatore doveva aver capito male e che l’Italia poteva perfettamente discutere l’assegnazione fatta a sua insaputa dei territori dell’Asia Minore, nella distribuzione dei quali l’accordo di Londra le garantiva un’equa partecipazione. I Regi Ambasciatori a Londra, Parigi e Pietrogra-do presentavano il 4 novembre 1916 le domande dell’Italia, e dopo le innumerevoli tergiversazioni che conosciamo, solo nel febbraio potevansi riunire a Londra gli ambasciatori di Francia, Russia e Italia con Balfour. L’ambasciatore d'Italia espresse allora che quanto gli Alleati consentivano all’Italia era precisamente quanto era stato lasciato fuori della spartizione fatta nel maggio all’insaputa dell’Italia, e ciò malgrado le domande italiane delle quali non era stato tenuto alcun conto. Questo modo di procedere giustificava S. E. l’on. Tittoni nel dubbio che avesse mal compreso quanto gli aveva detto il signor de Margerie nel settembre scorso. Da quel giorno si può affermare che nessun passo venne fatto nelle trattative; e mentre il signor Briand