IL CONVEGNO DI SAN GIOVANNI DI MORIANA 183 Barrère mi dice che egli pure ha trovato tale redazione scorretta per la lingua ed inintelligibile per il contenuto, a chi non fosse stato presente. Aveva telegrafato al suo Governo che si proponeva farne egli stesso una migliore redazione da sottomettere all’approvazione degli altri intervenuti. Mi ha detto anche che gli sembrava che la Francia, nel cui territorio si era tenuto il Convegno, avrebbe dovuto essere incaricata di dare comunicazione alla Russia della redazione suddetta (Barrère disse aide-mémoirè). Il Governo francese raccomandava, poi, che si mantenesse il segreto sulle decisioni prese a San Giovanni di Moriana circa la Grecia e l’Asia Minore. Alla fine della conversazione, Barrère mi dice aver avuto notizia della campagna intrapresa dalla Stampa italiana, anche interventista, contro l’on. Sonnino e che sperava egli avrebbe reagito, (i) (1) I magri comunicati ufficiali o ufficiosi del Convegno di San Giovanni di Moriana apparsi in Francia, Inghilterra e Italia, una nota evidentemente ufficiosa pubblicata nel Matin del 21 aprile, ed informazioni varie apparse sui principali giornali d’Europa, fecero rilevare la singolare importanza del Convegno. Il Popolo d’Italia, il 25 aprile, scrive: «La riunione interalleata in Savoia sarebbe stata più importante di quella di Roma ed i risultati raggiunti costituirebbero un completamento del Patto di Londra ». Tutto ciò dette la stura a numerose pubblicazioni, anche partigiane, dimostranti che in Italia mancava tuttora quell’unanimità di apprezzamento che era mancata nel periodo della neutralità e dell’intervento, e che mancherà poi al momento dei negoziati di pace. Spesseggiavano le critiche a Sonnino, il che provocò reazioni, repliche, controrepliche. (Vedi per particolari Mario Toscano, op. cit. pag. 288 e seguenti.) Su queste pubblicazioni e pretese indiscrezioni di giornali italiani, telegrafarono a