32 LE ULTIME SEDUTE DEI QUATTRO scito tre anni dopo la firma della pace. Ma il signor Vesnic ed i suoi colleghi segnalarono i pericoli della propaganda tedesca. Allora furono ridotti i termini a sei mesi. Se i Serbi lo desiderano, e per evitare i pericoli della propaganda tedesca, si potrebbe forse insediare una Commissione che governasse la zona per tre anni, e poi procedesse al plebiscito. Che cosa preferisce il signor Vesnic: il plebiscito fra sei mesi, o in un periodo più lungo di due o tre anni? Lloyd George. Sì. Nell’intervallo la zona avrebbe una indipendenza locale, un’autonomia sotto l’amministrazione della Società delle Nazioni. Orlando. Forse sarebbe bene lasciar tutto sospeso. Vesnic. Consulterò i miei colleghi prima di dare una risposta. Mi pareva che la nostra proposta, che lasciava una importante area della zona all’Austria, fosse di natura tale da non implicare la necessità di un plebiscito. A mio modesto giudizio, le Potenze non dovrebbero sobbarcarsi al peso di tante questioni. Clemenceau. Ciò è connesso al nostro obbligo di dare la pace al mondo. Il Consiglio decide che si diano istruzioni ai periti, in conformità a quanto è stato proposto, di esaminare l’opportunità di un plebiscito per zone, affidando, tra la firma della pace con l’Austria e la data del plebiscito, l’amministrazione della zona ad un governo locale sotto la Società delle Nazioni. Vesnic consulterà la sua delegazione circa la data del plebiscito. Vesnic esce.